E’ un funerale a Bitonto, nel Barese. Non entrerà in Consiglio comunale il candidato Giuseppe Lovero, detto “Pinuccio, meglio noto come il becchino più famoso d’Italia, protagonista nel 2008 del film-documentario “Sogno di una morte di mezza estate” del regista Pippo Mezzapesa, ripreso poi nello stesso anno al Festival del Cinema di Venezia come evento speciale delle opere fuori concorso.
Lovero, 46 anni, licenza di terza media, istrionico compositore di marce funebri e amante del sax contralto, è sceso in campo per le ultime amministrative con Sinistra ecologia e libertà, dopo anni di campagne elettorali passate a distribuire santini e attaccare volantini, e ricevendo la solita promessa di quel posto da custode al cimitero nella vicina frazione Mariotto, il suo sogno da bambino. Gli elettori di Vendola gli hanno voltato le spalle: ha portato a casa solo 21 voti in una lista che ne ha presi 1.887, il 5,97% del totale, tutti per il candidato sindaco Michele Abbaticchio sostenuto da un cartello di sinistra (Partito Socialista, Progetto Comune, Città Democratica, Giovani per Michele, Cambio Generazionale, Sel, Laboratorio, Idv e Rifondazione Comunista) che ora andrà al ballottaggio con l’altro candidato di centrosinistra Paolo Intini (Pd, Moderati e Popolari, Paolo Intini Sindaco, Udc, Mpa, Api, Alleanza di centro e Puglia per Vendola).
Eppure Pinuccio, paradossalmente ex precario nel regno del posto fisso e dell’articolo 18 (aveva smesso di seppellire defunti a dicembre 2007 per la scadenza del contratto), aveva stilato un programma chiaro e trasparente, quasi “tecnico”, e che, a differenza delle promesse di vecchi tromboni parlamentari, mirava a portare in città “più loculi, più ossari, panchine per gli anziani, bagni per i disabili, fontane per l’acqua per i fiori. Insomma un cimitero più vivibile”.
Chissà, se si fosse candidato con Grillo, forse ora qualche editorialista avrebbe già messo un asterisco sul flop del MoVimento 5 Stelle al Sud. Lui però, come Beppe nazionale, ha girato le vie del paese e illustrato il proprio manifesto politico, ribattezzato “di area cimiteriale”, con tanto di carro funebre e megafono. Aveva puntato tutto sullo slogan “Pensa al tuo domani”, molto prima di quel “Forward”, avanti, scelto da Barack Obama per la sua rielezione a presidente.
A Bitonto, però, resta tuttora un giallo. Nella sezione 17, non è uno scherzo, risultano infatti zero voti per ogni candidato consigliere, il verbale del seggio è stato consegnato in bianco e si dovrà ricontare tutto daccapo: vuoi vedere che gli elettori di Pinuccio son tutti lì?
Il trailer del film di Mezzapesa.