Finalmente compagno Monti una cosa sensata: la crisi di oggi è figlia anche del signor Berlusconi e dei suoi governi. Naturalmente l’appellativo di compagno proprio non si addice al professore della Bocconi, stiamo scherzando. Ma per il resto non c’è dubbio che una volta tanto il presidente del consiglio abbia detto una cosa giusta: la crisi in corso non è soltanto figlia della congiuntura sfavorevole ma anche della politica dissennata del governo Berlusconi che ha governato il nostro paese, senza contare i governi precedenti, dal 2001, facendo promesse senza senso sull’occupazione, promettendo una diminuzione delle tasse, sapendo di mentire, sottovalutando la crisi, sfottendo come pessimisti tutti coloro che osavano parlare di crisi. Indimenticabile la battuta sui ristoranti e gli alberghi pieni, sintomo di spudorata demagogia ma anche di incapacità di capire la china che stava prendendo il nostro paese. Berlusconi era così preso dal bunga bunga e dalle sue leggi ad personam da non accorgersi che l’Italia stava deragliando.
Ora dobbiamo assistere allo squallido spettacolo dei Cicchito, dei Gasparri e di quel genio di Brunetta che aveva previsto l’uscita dalla crisi in tre mesi. Stiamo ancora aspettando la fine della crisi. Questi signori con una ipocrisia senza confini si scandalizzano se Monti afferma che se siamo giunti a questa situazione lo si deve anche ai governi precedenti. E a chi se no? Allo spirito santo? D’altronde se non fosse così il cavaliere nin avrebbe mai mollato Palazzo Chigi. E per chi ha la memoria corta vale la pena ricordare che fu proprio Mario Monti in un editoriale sul Corsera a chiedere a Berlusconi di farsi da parte. Come mai allora gli scherani di Berlusconi non fecero una piega? La verità è che siamo già in campagna elettorale e i Berluscones tentano, dopo la batosta elettorale, di rifarsi una verginità nella speranza di riattivare l’elettorato di centro destra.
11 Maggio 2012