Lezioni di TangoUn maggio nuovo per il Sud America

Un primo maggio speciale. Per l’Argentina e il Brasile delle donne presidente e per tutto il continente latinoamericano, quello di oggi è un primo maggio speciale. Uno spartiacque per il mondo del...

Un primo maggio speciale. Per l’Argentina e il Brasile delle donne presidente e per tutto il continente latinoamericano, quello di oggi è un primo maggio speciale. Uno spartiacque per il mondo del lavoro, che saluta un decennio di inedita crescita, in termini di occupazione, salari e diritti, aspettandone un altro che gli esperti dicono decisivo. La politica a sud degli Stati Uniti pare farsi sempre più autonoma: mentre si pensa con curiosità alla successione dei due paesi più sfacciati, Cuba e Venezuela, gli alleati non fanno che crescere di anno in anno.

Perfino l’Argentina kirchnerista, piuttosto moderata fino a poco tempo fa, nei confronti del cosiddetto Socialismo del XXI secolo, ha sorpreso un po’ tutti espropriando alla multinazionale spagnola Repsol il 51% delle azioni della petrolifera locale Ypf, ora in mano allo Stato e strappando gli applausi dai colleghi latinoamericani.

Chi non applaude è invece l’Unione Europea, con la sua crisi profonda e con gli umori delle giornate determinati dall’ironico spread, quell’indisponente differenziale economico che minaccia, ad ogni piccola incoerenza finanziaria, la catastrofe sul vecchio mondo: basta la sola ipotesi di un moderato socialista a capo della Francia e le borse diffidenti già discendono. I tecnici, si sa, non sopportano i consigli.

E proprio in questi tempi cade il decimo compleanno delle cosiddette fabbriche recuperate, fiorite dalle ceneri del decennio neoliberale argentino, ed oggi più che mai in eccelente stato di forma. Proprio loro che hanno messo in discussione nientemeno che il concetto di proprietà e talvolta lo hanno fatto con successo. Che brividi per la vecchia Europa, tutta tagli e sacrifici, spesso alle spese di un lavoro immancabilmente in rovina!

Un primo maggio speciale, che vede l’America sotto il Rio Bravo intrisa delle consuete contraddizioni, accompagnate da realistiche speranze che, senza troppi sproloqui rivoluzionari, tentano di arginare le rotte transnazionali del grande capitale. Un fatto impensabile soltanto dieci anni fa.

Editoriale a cura della redazione dell’agenzia stampa Pangea NewsAmerica Latina Quotidiana.

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