Oggi è giornata di lutto nazionale per ricordare le vittime del terremoto dell’Emilia. Invece dell’inutile minuto di silenzio, io decido di non zittire la mia lingua, ma soprattutto la mia coscienza che mi impone di affrontare l’argomento terremoto senza, però, allontanarmi troppo dall’idea originaria del mio blog.
Quello che mi piacerebbe fare, è sfidare il premier tedesco a dare un aiuto alle popolazioni colpite dal sisma. L’idea nasce dalla riflessione sulla lunga relazione che intercorre proprio tra l’Emilia Romagna e la Germania e dalla lettura degli atti del seminario “Il mercato tedesco – Opportunità di crescita per le imprese dell’Emilia Romagna”, organizzato in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna appena due mesi fa. Dai dati dell’osservatorio sull’internazionalizzazione del sistema produttivo dell’Emilia-Romagna emerge, senza mio stupore, che al primo posto fra i maggiori partner commerciali della regione, figura la Germania.
L’export dell’Emilia Romagna interessa particolarmente il settore agroalimentare. Considerata una delle regioni più ricche d’Italia perché può contare su una forte produzione di formaggi, insaccati e vini che identificano gran parte del “Made in Italy” nel mondo, rischia di perdere questo primato a causa del dramma sismico che continua a provare questa popolazione. La Germania, che riconosce la qualità di questi prodotti, può rappresentare una soluzione per l’Emilia importando il prodotto simbolo di questa regione, il Parmigiano!
Il bel Paese e in particolare l’Emilia Romagna, tanto amata dai tedeschi, dove ognuno di loro sogna di andare in vacanza, che ha visitato almeno una volta nella vita, perché è per il tedesco come la Mecca per i musulmani, ora ha bisogno del sostegno anche dei suoi amici teutonici.
Mi piace immaginare Angela Merkel che viene ad assaggiare il nostro Parmigiano terremotato e dice: “si!”, come l’uomo del monte, e tutta la Germania, a seguire, che mangia vero Parmigiano Reggiano acquistato a buon prezzo, anche se un po’ shakerato.