Nella lunga intervista rilasciata da Mario Monti a Famiglia Cristiana, il premier (come da programma) si è fermato a parlare anche di lotta all’evasione fiscale. “Siamo stati criticati per essere stati troppo duri sul fronte dell’evasione fiscale – tuona – Le assicuro che saremo ancora più duri in futuro”. E ancora:“si e’ strillato perché abbiamo intensificato la lotta all’evasione con provvedimenti concreti e sgradevolissimi – dice riferendosi a – certe azioni della Guardia di finanza, che hanno fatto prendere un pizzico di salutare paura in più al contribuente, con buoni risultati”. “Tanto che – continua il Presidente – i produttori di carta per scontrini hanno aumentato massicciamente la produzione”.
Come un fulmine a ciel sereno quest’ultima affermazione, che ricorda molto quel “non c’è la crisi in Italia, i ristoranti sono pieni”, colpisce la mia attenzione.
Stando alle stime del Corriere della Sera, pubblicate in un articolo del 23 aprile scorso, la vendita di rotoli di carta da scontrino fiscale del primo trimestre del 2012 sarebbe superiore del 32% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.
Peccato però che le aziende produttrici e venditrici italiane di questo particolare prodotto, smentiscano spudoratamente questo “massiccio” aumento di vendite e di fatturato.
Prendiamo la Polirol Spa ad esempio: sul sito dell’azienda padovana si legge “L’esperienza di oltre 60 anni nel campo della carta in rotoli, pone Polirol tra le realtà più affidabili e consolidate in questo settore”. Sembra affidabile come fonte, così decido di telefonare. “No, non abbiamo avuto un aumento delle vendite – dice l’amministratore delegato della Polirol Francesco Miotti – anzi, a fronte di un fatturato più o meno uguale allo scorso anno abbiamo avuto forse una leggera flessione nelle vendite, pari al 2-3%”.
“Le operazioni della guardia di finanza – continua – possono aver contribuito da un lato ad aumentare le vendite di questo tipo di prodotto: dall’altro però, i consumi sono minori, le persone acquistano di meno”. La conseguenza? “Si fanno meno scontrini, e quelli che si fanno, sono più corti”. I rotoli durano quindi più tempo e la Polirol vende meno materiale.
Enzo Rosati, direttore generale della Rotomar Srl, altra azienda ben messa sul mercato della produzione di rotoli di carta per macchine da ufficio, ammette “un exploit iniziale di vendite dei rotolini”, ma dopo il flash di inizio anno “il mercato si è stabilizzato velocemente tornando sui livelli dell’anno precedente”. Lo conferma anche il dottor Pedrazzi, sempre della Rotomar: “i controlli della finanza ai venditori hanno prodotto un ‘effetto placebo’ nelle vendite, che sono aumentate in un breve periodo, lungo quanto un battito di ciglia”.
Nemmeno nelle aziende umbre si è stappato champagne per i grandi guadagni; Stefano Corsaletti, titolare di Umbria Rotoli Srl, che vende in tutta Italia circa 1 milione e 500 mila rotoli di carta per scontrino al mese, vede un “mercato che si mantiene, senza picchi di vendita”.
Una smentita alle parole del Presidente arriva anche dal mondo della vendita al dettaglio; nessuno ha registrato un aumento di vendite nel settore della carta da scontrino: “purtroppo non abbiamo avuto molte richieste di questo tipo di prodotto nell’ultimo periodo”, dice Susanna, rivenditrice romana. “Il numero di rotoli venduti è sempre lo stesso: basso”, confermano da Genova.
La mia breve indagine porta i suoi frutti, alla fine della mattinata ho contattato 30 produttori e rivenditori: di “massiccia produzione” neanche l’ombra. Anche loro, come un po’ tutti, battono meno scontrini.
Alla fine il dubbio sorge spontaneo, l’argomento era la “salutare paura per il contribuente”; Mario Monti, dì la verità: parlavi di carta igienica.