Anche se odio ammetterlo è successo anche a me. Prima di diventare mamma mi è capitato di guardare le mamme che allattavano in pubblico con “quello sguardo” che sottintende: “Certo però se dovevi allattare potevi anche rimanere a casa. Ti sembra il caso di farlo proprio qui?”.
Il destino anni dopo mi ha punito mettendomi in una situazione da “quello sguardo” una settimana dopo la nascita di mio figlio Leonardo. Mi trovavo a pranzo in uno chicchissimo albergo di Roma con i miei genitori e mio marito, mamma alle prime armi, avevo calcolato male i tempi fra una poppata e l’altra, Leonardo ha iniziato a piangere e beh, aveva fame e io gli ho dato da mangiare…era ora di pranzo dopotutto.
All’inizio mi sono sentita un po’ in imbarazzo poi ci ho preso gusto e ho allattato in ogni dove, anche in aereo su un volo Milano-Roma seduta di fianco a un manager in abito grigio e cento telefonini…non si è mai più ripreso.
E’ politicamente scorrettissimo ammetterlo ma mamme allattanti e bambini piccoli danno fastidio.
Questo argomento è appena tornato alla ribalta – abbiamo appena pubblicato una news in merito su Easybaby – grazie a un pezzo della giornalista Maria Volpe sulla 27esima ora che cito testualmente: “Io vivo a Milano e da qualche tempo ormai ho la netta sensazione che in questa città, ci sia più attenzione, rispetto e amore per gli animali che per bambini e anziani. Provate a entrare in un bar con un passeggino gemellare – come è capitato a me – e notate la reazione delle persone: fastidio, sopportazione, maleducazione. Provate poi a entrare con una carrozzella ingombrante con una persona anziana, e disabile. Osservate bene le reazioni: fastidio, sopportazione, maleducazione. Infine un’ultima prova: entrate con un cane, piccolo o grande che sia: sentirete gridolini di felicità incontrollata”.
Purtroppo mi trovo d’accordo con Maria Volpe, vivo anche io a Milano, una metropoli in cui i cittadini si sono accorti solo ultimamente che esistono anche i bambini. Forse non hanno ancora ben capito dove devono metterli.
Non è una battuta, è proprio così, secondo i dati pubblicati dal Comune di Milano le nascite sono stranamente e finalmente in crescita. Negli ultimi anni si registra un lento ma costante aumento, passando 10.485 del ‘99 per arrivare agli 11.720 del 2011. Per spiegare questo andamento è d’obbligo osservare il contributo dato dagli stranieri: degli 11.720 nuovi nati lo scorso anno, 3.084 sono stranieri, il 26,3%. Soltanto dodici anni fa i neonati stranieri erano 1.675 su 10.485, “appena” il 15,9%.
Quello che mi auguro, che auguro alla mia città è che sia proprio questa moltitudine di bambini finalmente di tutti i colori a spazzare via “quegli sguardi”, quell’indifferenza che molti sapiens adulti riservano ai più piccoli, che pretendono giustamente di poter partecipare alla vita, ai luoghi, ai negozi, ai bar, alle strade delle loro città.
Fanno troppo rumore? Vero! Fanno i capricci nei negozi? Verissimo! Piangono proprio quando non dovrebbero? Ancora più vero!
Ma la domanda è: e allora? Essere bambini è un diritto ed è diritto di ogni mamma sentirsi accolta quando è con i propri figli in giro nella propria città.
Diciamoci la verità, spesso siamo invidiosi della loro libertà: a chi non piacerebbe poter fare un bel capriccio per cercare di convincere la commessa che ci deve assolutamente regalare quel bellissimo vestito perchè siamo state brave?
E poi li avete mai sentiti ridere? E’ il suono più bello del mondo! Provate a farli ridere e mi direte!
Peter Pan: “Dimenticali Wendy, dimenticali tutti, vieni con me dove non dovrai mai, mai pensare alle cose dei grandi…”