Come si fanno affari su un terremoto?
Ce lo spiegano due testimoni dell’inchiesta milanese sulla BpM di Ponzellini. Il “bancomat” del Pdl e della mafia del gioco d’azzardo. Che ci azzecca il terremoto?
“Nel 2009 – anno in cui Massimo Ponzellini fu eletto presidente di Bpm – venne varato un decreto destinato a finanziare la ricostruzione dell’Abruzzo dopo il terremoto, attraverso il gettito derivante dai Giochi”.
A parlare, a verbale, è Raffaele Ferrara (“suddito” di Milanese secondo il test. Viscione) direttore generale dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, messo sotto torchio dai pm.
“I Monopoli – ricorda Ferrara – vennero incaricati dal Ministero come d’uso, in quanto organo tecnico, di predisporre una regolamentazione normativa. E noi lo facemmo.”
La norma si chiama “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo”, decreto legge 39 del 28 aprile 2009. Non contiene, nella forma iniziale, le videolotterie, cosiddette macchinette mangiasoldi, all’epoca illegali in Italia. Ma Corallo, imprenditore legato al clan mafioso di Nitto Santapaola e titolare della società di videopoker Atlantis, assieme al suo finanziatore Ponzellini, vogliono cambiare il decreto. Vogliono una legge “ad hoc”. Serve qualcuno che modifichi la norma.
Milanese si schermisce: “Gli atti parlamentari dimostrano inequivocabilmente che non sono stato relatore del “decreto Abruzzo” con norme che riguardavano il gioco d’azzardo”.
E’ vero. Sarebbe troppo semplice. Spiega Ferrara:
“In seguito Italo VOLPE capo ufficio legislativo finanze mi fece prendere atto del fatto che era stata inserita nell’articolato una lettera aggiuntiva, poi apparsa nel provvedimento normativo come lettera L, contenente appunto la disciplina delle VLT (le videolotterie, appunto) non da noi predisposta. Mi sorpresi di questo inserimento, in quanto per noi nuovo. Se non ricordo male mi disse VOLPE che detto pacchetto normativo gli era stato trasmesso in copia dall’on.MILANESE”.
Per modificare la norma, ci vuole qualcuno con il know how, che rediga il testo e lo passi a Milanese.
Guido Marino, titolare dello studio Mag Associati di Roma, specializzato in consulenze per imprese nel settore dei giochi d’azzardo (a verbale): Era nota la necessità dello Stato di reperire risorse per la ricostruzione dell’Abruzzo dopo il terremoto. Era anche noto nell’ambiente che il Ministero dell’Economia cercasse fonti di finanziamento diverse dalle imposte ordinarie e probabilmente da reperire attraverso la disciplina dei Giochi. Atlantis riteneva che in quel momento i politici fossero interessati a spingere nuovi progetti di gioco che portassero a entrate erariali. In questo contesto ci chiese il progetto.
La società mafiosa che produce le macchinette (con i soldi di Bpm) si è fatta redigere la norma su misura direttamente da uno studio di fiducia.
Per conto di Atlantis – continua Marino, a verbale – abbiamo redatto su richiesta di quest’ultima un articolato riguardante la disciplina e le caratteristiche degli apparecchi Vlt, i luoghi di ricezione degli apparecchi, l’individuazione di una aliquota di imposta, l’importo una tantum da versare e altri aspetti della disciplina.
Ed ecco qua il progetto di legge. Fatto e finito. Pronto per passare nelle mani dell’impenditore mafioso, poi in quelle dell’onorevole corrotto. Per finire, magicamente, nel testo del decreto legge.
Di questa norma se ne parlava da anni – conclude Marino – ma non veniva mai introdotta
E’ arrivato il terremoto, e ha risolto tutto.