Sta facendo parlare di sè in questi giorni il neo sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei, il quale ricopre attualmente anche la carica di deputato dalla quale si dovrebbe dimettere per incopatibilità.
Tidei prende tempo, dice di dover risolvere prima la questione del Tribunale di Civitavecchia, che rischia la chiusura, e oggi ha annunciato le dimissioni per il 1 luglio, quindi volendo mantenere una situazione di illegalità per più di un mese, contravvenendo a quanto promesso in campagna elettorale ovvero dimissioni immediate.
Tidei dovrebbe dimettersi immediatamente, perché così dicono lo Statuto ed il codice etico del Partito Democratico ma soprattutto la legge della Repubblica Italiana ma c’è un Mario Adinolfi di troppo: il blogger ex Pd, infatti, dovrebbe subentrare al sindaco e non va molto a genio al partito di Bersani così che quel partito, che si è dimostrato tanto solerte quando c’era da far dimettere per incopatibilità esponenti di Pdl e Lega, oggi temporeggia.
Giovedì la giunta Elezioni della Camera doveva affrontare il caso Tidei ma… ma la capogruppo del Pd Donata Lenzi, come denuncia lo stesso Adinolfi, è riuscita a far rinviare la seduta dichiarando che l’automatismo delle dimissioni di Tidei per lei era dubbio e bisognava rinviare tutto.
Me è possibile rimanere in violazione di legge? C’è un modo per far dimettere Tidei prima del 1 luglio, come da lui annunciato?
Sì, un modo c’è, e lo abbiamo già sperimentato in Piemonte con il governatore Cota e con l’onorevole Buonanno: un cittadino qualsiasi di Civitavecchia può portare avanti un’azione popolare al Tribunale civile, senza spese: è sufficiente scaricare qui il modello piemontese e riadattarlo per il caso Tidei.
Magari lo stesso Tribunale per cui Tidei dice di voler rimanere incollato alla poltrona sarà quello che gliela sfilerà da sotto il sedere.