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■ Chi è Corrado Formigli? Per la serie Intervistato Journalism Festival, direttamente dal festival Giornalismo di Perugia, abbiamo avuto il piacere di intervistare Corrado Formigli, conduttore di ...

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■ Chi è Corrado Formigli?

Per la serie Intervistato Journalism Festival, direttamente dal festival Giornalismo di Perugia, abbiamo avuto il piacere di intervistare Corrado Formigli, conduttore di Piazza Pulita su La7.

La prima domanda ha riguardato l’influenza del giornalismo anche investigativo e di come possa aver influenzato la politica di questi anni. Secondo Formigli l’aspirazione rimane quella di ricoprire il ruolo di watchdog del potere anche se poi non riesce molto spesso. Anzi, aggiunge che “spesso i giornalisti italiani più che cani da guardia sono cagnolini da compagnia“.

Come in tutte le professioni però, precisa Formigli, ci sono le eccezioni. Alcuni coraggiosi ci sono, la situazione in Italia sta migliorando ed “è nata una nuova generazione di giornalisti con un concetto di indipendenza molto accentuato”.

In Italia comunque riuscire a far dimettere un politico non è semplice e non basta, come ricorda il giornalista e come ci ricorda anche la cronaca, un mutuo agevolato o la compravendita di una casa a prezzi stracciati per minare la sua stabilità.

La situazione all’estero ovviamente è molto diversa. Ci sono politici che per un muto con un tasso leggermente agevolato si sono dovuti dimettere.

Abbiamo chiesto a Formigli come secondo lui evolverà la situazione in futuro. Anche se non sono riusciti a far dimettere i politici, ci dice, “speriamo di essere riusciti ad orientare e informare l’opinione pubblica verso una classe politica che o si assume le responsabilità verso il proprio paese oppure va a casa“.

Affrontando poi il tema di una possibile integrazione tra il giornalismo fatto in televisione e la parte online, compresa quella riguardante la User-Generated Content come tweet o commenti inviati durante la trasmissione. Formigli spiega come esista un interazione da parte del pubblico in questo senso e ci rivela che alcuni politici, i “più avveduti”, i giornalisti e gli ospiti in generale non solo twettano durante la diretta, ma leggono pure quello che gli utenti scrivono e orientano il loro intervento sulla base di quello che viene detto su di loro e su quel che si sta succedendo online in merito alla trasmissione.

C’è ancora qualcuno che non lo fa, e secondo Formigli sono “un tantino sprovveduti”.

Invito tutti a visionare l’intervista, molto ricca di spunti e riflessioni. Buona visione!

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