Mentre in Italia si discute del 4-3-3 di Prandelli o del presidenzialismo alla francese invocato dal redivivo Berlusconi, nel mondo è iniziato (oramai 4 giorni fa), il referendum più grande della storia dell’umanità. Il promotore è Facebook, come si legge sulle pagine informative del social network (http://apps.facebook.com/fbsitegovernancevote/contests/230120)
Stavolta Mark Zuckerberg e company hanno scelto di affidare la decisione agli stessi utenti, attuando il primo esperimento di democrazia virtuale su alto (altissimo) raggio. Il tema è quello della privacy, i 900 milioni di iscritti saranno chiamati a dire la loro su questioni legate ai dati personali, ossia decideranno se scegliere il DDR attuale, o quello nuovo del 20 aprile 2012, nel primo caso si torna alla vecchia Timeline (quella meno invasiva). Nei fatti ci troveremo ad autorizzare o meno la vendita ai pubblicitari da parte di facebook delle nostre informazioni.
Eccovi il link per accedere alle info dettagliate http://apps.facebook.com/fbsitegovernancevote/contests/230120/voting_information
Una decisione causata probabilmente (anzi quasi sicuramente…) dal flop della quotazione in borsa del marchio Facebook, dovuto secondo il Financial Times al distacco che gli utenti inizierebbero a sentire con la propria interfaccia virtuale. Un dato che in casa Zuckerberg non poteva di certo essere trascurato…
Il referendum per acquisire forza vincolante dovrà riuscire a conivolgere il 30% degli utenti, altrimenti l’opinione sarà considerata consultiva, quindi votate… io ho già votato per il DDR attuale, l’idea di regalare a Facebook un’altra fetta della mia privacy non mi affascina per niente…