Vi starete chiedendo il perché di un articolo sugli indie in questo blog, beh lo scoprirete nel post di domani.
Ultimamente non si fa altro che parlare di “hipster”, questa nuova categoria sociale. Come al solito ne parla chi non è dell’ambiente, c’è sempre qualche osservatore esterno, sociologo del mercoledì, che si stressa e conia termini, fa descrizioni, intervista gente, e via con l’identikit dell’hipster.
Io diciamo che sono indie, diciamo che mi vedo i film di Wes Anderson, porto pantaloni a sigaretta, ascolto musica indie da tipo il 2003, sono andato un paio di volte al Covo a Bologna, quindi ritengo di essere bene o male dentro l’ambiente.
Perché nessuno riesce a capire chi siano gli hipster? Perché cari rincoglioniti gli hipster non sono altro che degli indie e sapete da dove viene il termine indie? Da indipendente! La prima band indie furono i Sonic Youth, My Bloody Valentine, Jesus and Mary Chane, e in generale tutte le band shoegaze. Volete sapere cosa sono le band shoegaze? Sono quelle che suonano fissando le scarpe e senza fare un minimo movimento sul palco.
Ora se tu sei indie, se tu sfuggi dal mainstream, potrai mai avere uno spiccato senso d’appartenenza ad un gruppo sociale? Ovvio che no, altrimenti che cazzo d’indipendente sei? Quindi prego tutti di smetterla con sta telenovela degli hipster, specie coloro che ne parlano senza la minima cognizione di causa. Il vero indie è quello che dice di non essere indie.
Gli indie vengono generalmente visti come degli snob saccenti, lontani anni luce dal mainstream. In realtà l’indie non rifugge dal mainstream, una chance gliela da sempre, solo che lo analizza in maniera diversa, la differenza sta in questo. Se conoscete un indie solo in superficie non verrete mai a sapere quante cagate si vede ed ascolta, per il semplice motivo che è inutile condividere il mainstream, quello lo conoscono tutti. Io personalmente preferisco pubblicare un video di una band semi sconosciuta per fare informazione, proporre qualcosa di nuovo.
Gli indie sono auto-ironici, ascoltate “Sono così indie” de lo Stato Sociale, “Hipsteria” de I Cani e volendo anche “Tono metallico standard” degli Offlaga Disco Pax per avere conferme. Essendo quindi l’indie avido di conoscenza è colui che più di tutti gli altri sfrutta la vastità della rete per alimentare i propri interessi. Cerca sempre d’essere “avanti” al resto, è colui che ascolta ciò che gli altri ascolteranno tra 3 anni. La rete con i suoi blog, siti di musica, soundcloud, last.fm e chi più ne ha più ne metta, alimenta il suo ego e la sua fame di conoscenza. Se c’è una categoria sociale che meglio delle altre è in simbiosi con la rete è l’indie.