Il giudizio di Paride oggi si esprime in favore di Andrej Sergeevič Aršavin. E’ semplicemente meraviglioso quando un calciatore andando avanti con gli anni e perdendo necessariamente parte della rapidità di scatto, impara progressivamente la saggezza tattica dei grandi, cercando e trovando i tempi e gli spazi giusti per essere incisivo anche in poche mosse. Bellissima al ’64, la leggera finta effettuata con un unico passo da fermo, seguita da un colpetto d’esterno morbido in favore del compagno di squadra Kerzhakov. Per la verità Andrej non da certo l’impressione di essere un giocatore vicino al pensionamento, anzi tutt’altro. La sua partita è anche quantitativamente impressionante non solo per i passaggi chiave effettuati ( 7 ) ma anche per essersi mosso costantemente. In surplace da destra a sinistra, è stato pericoloso per gli avversari e prezioso per i compagni fino all’ultimo minuto, mantenendo l’applicazione costante di coprire anche in difesa.
Nota di merito per Kerzhakov. Si muove come un posseduto, fa un lavoro micidiale ma fondamentale per i compagni risultando decisivo, ma per ben sette volte gli si annebbia la vista prima del tiro e non riesce a centrare la porta difesa da Cech. Subisce anche lo smacco di vedere dalla panchina il gran goal del neoentrato Pavlyuchenko, suo competitor diretto per il posto da titolare. Che dorma sonni tranquilli, giocando così il posto non lo perderà.