Non simpatizzo per Beppe Grillo, non sono attratto dal MoVimento 5 Stelle. Non condivido il suo modo di portare avanti le battaglie politiche, non condivido diverse delle sue battaglie politiche. In pratica, non sono un grllino. Non che ci sia niente di male ad esserlo, preferisco però fare questa premessa per evitare di essere avvicinato ad una corrente politica distante anni luce dal mio modo di essere e di pensare.
Tuttavia desidero dedicare queste poche righe alla difesa di Beppe Grillo. Arrivo al dunque. Non ne posso più di leggere articoli su articoli dedicati al comico genovese e trovare sempre le solite immagini. Se la fotografia è giornalismo e il giornalismo è informazione, Beppe Grillo ha diritto ad essere rappresentato visivamente come una persona normale.
Non è possibile che il giornalista medio prediliga sempre la smorfia ad una foto meno appariscente. È troppo comodo evocare l’orco per spaventare le masse, soprattutto alla luce del fatto che le suddette sembrano tenere parecchio in simpatia il leader del M5S. I risultati elettolari delle recente tornata elettorale non mentono.
Come prima maldigerivo le foto di Silvio Berlusconi con il braccio teso (“Guardatelo, sembra il Duce!”), tanto amate da certa stampa, allo stesso modo adesso disprezzo le immagini di Beppe Grillo con la bocca aperta o il ghigno malefico. Come se le idee di entrambi non fossero già abbastanza paurose o imbarazzanti. Scatti “umani” esistono, basta cercarli.