Cittadinanzattiva (2.0)LA SOLIDARIETÁ SE LA TERRA TREMA E FA CROLLARE L’ITALIA

Ciò che sembrava passato è tornato a galla e il ricordo sbiadito dalla polvere del tempo è tornato ad essere lucido e vivo, e a riaprire le ferite della memoria e degli affetti. Campania (Iripinia)...

Ciò che sembrava passato è tornato a galla e il ricordo sbiadito dalla polvere del tempo è tornato ad essere lucido e vivo, e a riaprire le ferite della memoria e degli affetti. Campania (Iripinia), Abruzzo (L’Aquila), Emilia Romagna (Modena, Ferrara, Mantova), solo per citarne alcune, le più recenti tra passato remoto, passato prossimo e presente, sono tutte terre terremotate. Dal 20 maggio la terra trema nella pianura padana e fa crollare edifici ed è emergenza, critica, in Emilia.

In tempi di feroci ristrettezze economiche, si tratta di una di quelle calamità naturali che possono distruggere sia la casa, il posto di lavoro che la vita, oltre che a metterla seriamente in pericolo. Feriti e morti, in questo frangente non mancano e allora, dinanzi a lacrime e disperazione che fare? Solo rimboccarsi le maniche per affrontare l’emergenza, supportare e donare a chi non ha più niente o quasi.

Scatta il meccanismo della sopravvivenza e della solidarietà, una solidarietà che si organizza in loco ma anche grazie alla rete e all’uso dei social network e della tecnologia mobile. Scattano le riflessioni, sul dispendio inutile dei soldi pubblici per manifestazioni, che per quanto abbiano il loro perchè storico, risultano, al momento, fuori luogo data la circonstanzialità dei fatti.

L’attualità è ora, non ieri e se si vive nel presente, bisognerebbe avere quel pizzico di elasticità nello spostare il focus d’attenzione, e d’intenti sul presente, sulle difficoltà del momento e non sui retaggi storici. Questo è l’umore degli internauti, così dal basso e attraverso la rete, partono le petizioni, richieste di dirottamento dei soldi pubblici sulle popolazioni terremotate, invece che sulla parata del 2 giugno.

Su Facebook scatta l’appello di sensibilizzazione della cittadina Marì Muscarà (Napoli):

CHIEDIAMO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI ANNULLARE LA PARATA MILITARE A ROMA.

CHIEDIAMO DI CONVOGLIARE TUTTI QUEI SOLDI A FAVORE DELLE POPOLAZIONI COLPITE DAL TERREMOTO.

E SONO 4 MILIONI e 400mila EURO…spesi nel 2011 per la parata ai fori imperiali

NON DIMENTICHIAMOLO

ci proviamo tutti insieme ?

[email protected]
[email protected]

*** *** *** *** *** ***
CARO IL NOSTRO PRESIDENTE
la richiesta di annullamento della parata del 2 giugno
non era certo per sminuire nè il valore della parata nè della repubblica.
L’intento era quello di destinare a chi dorme sotto le tende, a chi ha perso la casa , a chi ha perso i ricordi
tutti i soldi che il due giugno verranno, sebbene “sobriamente” come ha detto lei, sperperati.

Ecco siamo convinti che con questo gesto che Lei ha negato
l’italia avrebbe confermato la sua vitalità e la sua forza democratica
PECCATO UN’ALTRA OCCASIONE PERSA… … …

Sul sito di Avaaz.org, si legge:

Al Presidente del Consiglio Monti e a tutti i leader di partito:
Vi chiediamo di dirottare ora i 180 milioni di euro attualmente destinati ai partiti per la ricostruzione delle zone terremotate dell’Emilia e de L’Aquila. Vi chiediamo inoltre di abolire il finanziamento pubblico ai partiti, che ammonta a oltre mezzo miliardo per legislatura, per reinvestire questi soldi per il bene pubblico, incluso il sostegno alle vittime di catastrofi come i recenti terremoti.

E scatta la petizione.

Le opinioni.

Pierluigi Battista su CorriereTV, nella sua rubrica IL SORPASSO, fa un’ampia rassegna stampa dei titolo dei quotidiani in merito all’argomento e lancia qualche spunto di riflessione con toni pacati.

Il Condirettore de LINKIESTA, Massimiliano Gallo, fa la sua riflessione in merito, sul suo blog, lanciando una suggestione cinematografica.

Le iniziative di supporto, però a favore dei bisognosi, non si fermano e a parte la raccolta fondi per un “salvadanio virtuale”(tra cui quella che avverrà il 2 giugno a Napoli in occasione della ciclomanifestazione LUNGOMARE LIBERATO PER SEMPRE, dove verranno indicate le modalità di donazione) vi è anche l’appello per la raccolta di bici da donare agli sfollati promossa dalla campagna #Salvaiciclisti.

Altra iniziativa è quella che si trova sul sito CouchSurfing, dare ospitalità agli sfollati.

Anche i grandi player nazionali, lanciano appelli e danno indicazioni in merito:

Corriere e La7 e Telecom Italia che su Facebook offre un’immagine con i numeri utili per le zone colpite dal terremoto

Naturalmente, vi sono aggiornamenti continui anche sul sito della Protezione Civile, qui.

Una mappa visuale ed interrattiva delle scosse di terremoto che stanno torturando gli emiliani la pubblica il CorriereTV.

Uno, tra i tanti slogan apparsi, sempre in rete, è:

al quale si aggiunge l’hashtag #no2giugno che rimanda a Twitter

Altra polemica che si legge negli status degli utenti di Facebook è la riflessione sul dispendio di soldi per il viaggio-visita del Papa a Milano. La domanda che ci si pone è: “Invece che andare a Milano, non era meglio che andava a visitare i terremotati?” Sul Fatto Quotidiano si fanno un poco di conti.

Qualcuno potrà pensare che si tratti di parole a vanvera, pensieri come vuoti a perdere, fatto sta, e si tratta di un dato oggettivo, che l’umore degli italiani è nero, o per un motivo o per un altro e, ovviamente, l’avvento di calamità naturali come il sisma non aiuta, di certo, il risollevamento degli stati d’animo.

Non manca il pensiero alla città de L’Aquila, a quanto vi sia ancora da ricostruire ma l’emergenza emiliana catalizza l’attenzione, le forze e la direzione dei denari, almeno quella dei cittadini, per il resto, si tratta di un work in progress dei massimi sistemi.

Ovviamente, in tempi di social media non poteva mancare l’hashtag #terremoto dedicato alla conversazione in rete e alla comunicazioni di servizio su Twitter ma vi è anche uno Storify dedicato, con una lunga lista di informazioni per potersi rendere utili in qualche modo e diffondere la voce.

Su VITA un post di Lorenzo Alvaro fa l’elenco dei portali di riferimento

E come ricorda, dal suo account di Facebook, Enrico Sbandi – autore anche dell’immagine “2 Giugno, spalare, non sfilare “, creata per sensibilizzare la localizzazione della parata nelle terre ferite dal sisma come gesto di concreto ed effettivo sostegno materiale –

OGGI COME 32 ANNI FA: FATE PRESTO!

E, intanto, siccome i napoletani non dimenticano il terremoto del 23 novembre del 1980, ecco che sul sito del Comune di Napoli appare l’appello:

Su impulso del Sindaco Luigi de Magistris il Comune di Napoli promuove una serie di iniziative a favore delle popolazioni dell’Emilia Romagna duramente colpite dal sisma. E’ stata predisposta una missione di Protezione Civile in collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, per l’invio di tecnici appartenenti alle amministrazioni comunali in supporto ai Comuni dei territori interessati dal sisma.

L’Amministrazione ha inoltre inteso promuovere una campagna di raccolta delle disponibilità di beni e generi di prima necessità che la cittadinanza vorrà mettere a disposizione delle popolazioni assistite presso le tendopoli. In collaborazione tra Croce Rossa Italiana – Comitato Provinciale di Napoli e la Protezione Civile del Comune di Napoli, si procederà all’invio dei beni sulla base delle disponibilità raccolte e delle richieste pervenute

Domani è il 2 Giugno…

Dopotutto, domani è un altro giorno! (l’ultima frase di Rossella O’Hara)

X