Sport specchioLo sport ci somiglia tanto, troppo.

Questo è il primissimo post, spero il primo di una lunga serie, di questo nuovo spazio, in cui parlare di sport, senza troppe pretese. Amo tanto il calcio, quindi non posso esimermi dal parlarne. G...

Questo è il primissimo post, spero il primo di una lunga serie, di questo nuovo spazio, in cui parlare di sport, senza troppe pretese.

Amo tanto il calcio, quindi non posso esimermi dal parlarne.

Gli spiacevoli fatti recenti (in primis calcioscommesse) hanno lasciato l’amaro in bocca a chi, come me, ha sempre amato il calcio vero, limpido, leale ed onesto, forse utopico, da sognatori.

Ecco, sono una sognatrice, ma con cervello. So benissimo che non è tutto oro quel che luccica, e i fatti a cui ho accennato sopra, beh, non mi hanno stupito poi tanto. Forse dopo Calciopoli, e bufera annessa, niente riesce a spiazzarci del tutto.

Tutto sembra già vissuto, letto, scritto, parlato.

Ma in fondo, calcioscommesse siamo anche noi. Pronti a lasciarci comprare, capaci di vendere sogni, spesso a basso prezzo, pronti a sventrarci dinanzi al narcisistico ego che è in noi e che aleggia in superficie, nella vita di tutti i giorni.

Sì, siamo anche noi quel sistema. Più abbiamo e più vogliamo. Conquistiamo un gradino e ne desideriamo altri cento, subito, nell’immediato.

Ci sono giocatori che prendono milioni di euro per fare ciò che amano (o si presume).

Ci sono operai che fanno i conti quotidianamente, per tentare di arrivare a fine mese.

C’è chi ha realizzato un sogno e ci sputa sopra. Sì, sputa nel piatto in cui ha mangiato, forse perché ormai è sin troppo sazio di fama, successo, tifosi adoranti, trofei, soddisfazioni…e se ne frega di essere un idolo, un punto di riferimento nel firmamento del pallone, piccolo o grande che sia. Se ne frega, punto.

Ed è lì che capisci che è tutto un bluff…i match sembrano tali, ma non lo sono. Ogni piccolezze rientra in una logica discussa a tavolino, a suon di gettoni.

Pessimismo? Direi realismo. Il calcio ci somiglia tanto, troppo, alle volte purtroppo. Mentre ora noi riflettiamo, lui riflette noi, la società odierna.

Ma, fortunatamente, qualcosa di buono c’è nel calcio, e in generale nello sport. Non vedo l’ora di parlarne.

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