A metà tra la terra e il cieloMagico Trucco, l’inizio di un sogno

È di quelle che da piccole giocavano con gli abiti da sera di mamma e la trousse dei trucchi, il suo astuccio di colori preferito. Oggi, Vanessa Ziletti, classe ’90, ha un canale su You Tube, Magic...

È di quelle che da piccole giocavano con gli abiti da sera di mamma e la trousse dei trucchi, il suo astuccio di colori preferito. Oggi, Vanessa Ziletti, classe ’90, ha un canale su You Tube, Magico Trucco, che conta circa 15.000 visualizzazioni a video. “Ho iniziato a seguire video tutorial di trucco – mi racconta – dal carnevale del 2010: volevo un make-up adatto per il mio vestito da indiana e su You Tube ho trovato tutto quello che mi serviva”.

Poi, dopo qualche mese, l’idea di creare uno spazio tutto suo: nel settembre del 2010 il canale Magico Trucco approda online. Nel giro di due anni i numeri crescono: 6.155 Like su Facebook, 1.707 follower su Twitter, 43.000 visualizzazioni per Halloween make-up tutorial. Non si sa come, perché “non ho fatto nulla di particolare: ho semplicemente realizzato video brevi, interessanti e utili” rivela Vanessa. Che siano i consigli giusti, la qualità della webcam o la simpatia di una bella ragazza non è chiaro: probabilmente tutto questo insieme oltre a tantissima passione e voglia di mettersi in gioco.

Parla di trucchi in generale, presenta recensioni di prodotti e resoconti di acquisti, suggerisce outfit o acconciature, e semplicemente ti tiene compagnia: “E’ fondamentale – continua – il rapporto che instauro con le ragazze che mi seguono. Ci tengo tantissimo ad ascoltare le loro richieste, suggerimenti o critiche costruttive perché è poi l’aspetto umano che conta. A volte ci incontriamo realmente e nasce così una sintonia dettata dalla stessa passione. Una volta a Milano una ragazza mi ha fermato, dicendomi: ma tu sei Vanessa di Magico Trucco! Scopri che si è formata una community ed è molto gratificante”. Il suo sogno nel cassetto? Creare una linea di cosmetici, però intanto studia per la laurea in economia.

C’è ambizione nel suo sguardo incorniciato da lunghi capelli castani: quell’ambizione capace di farti inseguire il tuo aquilone, dovunque esso voli. “Sono tantissime le persone che mi insultano, che criticano e mi spingono a mollare. Io cerco di guardare a chi mi apprezza e a chi ho dato qualcosa”. E se le parlo di bellezza: “Oggi conta tantissimo. Di una persona, la prima cosa su cui ti soffermi è come appare. Poi, sentirsi bella aiuta a sentirsi bene. Ricerco il bello certo, ma prima di tutto metto in gioco la mia creatività da cui nasce il mio sperimentare con i colori. Amo l’arte in tutte le sue forme: scrivere, leggere, visitare mostre ed esposizioni, perdermi tra mercatini bizzarri e particolari…”.

Una ragazza come tante, finché non mi parla del concorso indetto a Milano da Limoni di cui è stata vincitrice “Eravamo quindici ragazze amanti di make-up. Dovevamo truccarci occhi e bocca e fare fotografie. Lo scatto più votato avrebbe vinto buoni sconto e una collaborazione: una serata emozionantissima”. Non è da tutti, direi. Come non è da tutti instaurare un rapporto di fiducia con il proprio pubblico femminile, cercando di regalare sempre consigli sinceri e personali senza fare di you tube una televendita. “Mi sento libera nel mio canale: questo credo sia fondamentale. Non sono obbligata a parlare bene di certi prodotti se non li approvo. Se mi piacciono ne parlo, altrimenti lascio perdere”. Il trucco più elegante: eyeliner e labbra rosse. E con questo piccolo segreto saluto Vanessa augurandole un in bocca al lupo. Chissà, magari un giorno la vedremo sulla copertina di Vogue.

“Gli specchi sono stati inventati perchè l’uomo si conoscesse meglio e con la possibilità di trarne molti vantaggi, innanzi tutto la conoscenza di sé, in secondo luogo utili consigli in determinate circostanze: bello, come evitare il degrado; brutto come compensare con le virtù i difetti corporali; giovane, che il fiore dell’età gli ricordi che quello è il momento di imparare e osare grandi imprese; vecchio, che, messo da parte ciò che può disdire ai suoi capelli bianchi, si metta a pensare in qualche modo alla morte”

Seneca, Naturales Quaestiones, I, XVII, 4-5

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