Una gran parte dei media della regione ha ripreso ieri un’intervista pubblicata dal giornale Nacional.hr, nella quale Dušan Bilandžić, politico e professore Croato, parla del ruolo ch’egli ricoprì al fianco del presidente Franjo Tudjman nei colloqui con Belgrado durante la guerra.
L’obiettivo era formalmente quello di “normalizzare” le relazioni tra i rispettivi paesi. Ma da questi incontri i due presidenti avrebbero in realtà trovato la chiave per la divisione dei Balcani Occidentali: “Franjo Tudjman mi disse: una volta spartita la Bosnia Erzegovina, io e Milošević saremo alleati”. Sono queste le parole di Bilandžić, riprese pari pari dal titolo di Nacional. “Noi aiuteremo Belgrado ad espandersi, i Serbi ci daranno una mano a fare altrettanto”.
Insomma un patto in fondo assimilabile a quello che Stalin ed Hitler siglarono per la spartizione della Polonia. Un’alleanza “innaturale” giustificata dal pragmatismo e da una sostanziale corrispondenza nelle logiche dei due nemici.
Della combine tra i due leader durante la guerra si è parlato molto già durante il conflitto. E’, per così dire, cosa nota: soprattutto per quanto riguarda l’incontro di Karadjordjevo nel 1991. Il settimanale satirico Croato “Feral Tribune” pubblicò persino uno “scandaloso” fotomontaggio volto a denunciare le “affinità” tra i due (qui a sinistra). L’accordo tuttavia non è mai stato provato da nessun documento ufficiale e per molti versi resta ancora oggi un argomento tabù. Perché rimette in discussione la retorica degli anni della guerra e, soprattutto per la Bosnia Erzegovina, è un capitolo capace di riscrivere la storia della regione e riaprire antiche polemiche. L’esistenza di un’intesa tra i due leader, infatti, proverebbe quello che i partiti Bosgnacchi-Musulmani hanno sempre sostenuto, ovvero che il conflitto nella repubblica non fu guerra civile, ma guerra di aggressione.
“A un certo punto ebbi la possibilità di incontrare Alija Izetbegović” continua Dušan Bilandžić “e gli chiesi se fosse a conoscenza del piano di spartizione della Bosnia Erzegovina. ‘Come potrei non saperlo’, mi rispose, ‘ne siamo già al corrente da un pezzo’. Io credevo di avere scoperto l’America, e loro sapevano già tutto”. Insomma la realtà di un accordo tra Tudjman e Milošević è sempre stata sotto gli occhi di tutti. O forse no.