Pochi giorni fa il Ministro Terzi ha dichiarato:
Attrarre cervelli stranieri nelle nostre università è fondamentale per la crescita dell’Italia
Caro Ministro, concetto e obiettivo più che condivisibili, e mi permetto di suggerire un esempio spassionato: la Skolkovo Moscow School of Management, un polo scientifico e tecnologico a scala urbana: non solo università in senso stresso, ma un vero e proprio polo studentesco-economico-imprenditoriale, nato con l’obiettivo di favorire nuove sinergie tra il mondo della ricerca, dell’insegnamento e il campo dell’applicazione e, dunque, dell’economia.
Secondo la Wikipedia russa nel 2005 Skolkovo contava 365 abitanti, ed è situata a 2 chilometri dalla periferia di Mosca, immersa nella steppa russa. Nell’immaginario, non un bellissimo posto per vivere: con una stagione invernale che da quelle parti dura più di sei mesi, con temperature ben sotto lo zero, tanto da costringere gli abitanti a passare la stragrande maggioranza del tempo al chiuso.
Ma soprattutto un posto per imparare, creare e testare: Skolkovo non è solo università, è un raggruppamento di laboratori, incubatore d’impresa e anche sede di alloggi e di attrezzature sociali e culturali. I media russi, nel 2010, la definivano la Silicon Valley russa.
Al di là dell’ambito didattico e business, la parte più interessante – per questo blog – è il campus, che, proprio per rispondere alle esigenze climatiche, prevede una struttura organizzata per poter agire come una comunità indipendente, con tutta una serie di facilities: 16 sale studio, sala convegni da 660 posti, 123 alloggi per gli studenti, 16 alloggi per i professori, a cui sommarsi 126 stanze d’albergo. Il tutto in 15 ettari di verde.
Tre ristoranti, e tre bar per 700 metri quadrati.
con spazi per incontri e mini sale metting (tutte con wi-fi attivo)
Senza dimenticarsi poi delle palestre per pallacanestro, pallavolo, calcetto, delle piscine, degli spazi fitness per yoga, pilates, aerobica, ecc…
Qualche numero, economico-immobiliare, giusto per rendere l’idea: 80.000 metri quadrati gli spazi costruiti, su 26 ettari, per un costo di 250 milioni di dollari, e poco meno di 40 mesi per il completamento finale dei lavori. Sottolineo, 40 mesi.
È questo il vero spread tra le economie occidentali, Italia in testa, e le economie – ormai, non più solo – emergenti.
Caro Ministro Terzi, suggerisca al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo che ha dichiarato, riprendo sempre dalla news sopracitata, di
voler creare un’agenzia per l’attrazione degli studenti stranieri, in grado di collaborare con le istituzioni, che lavori per migliorare il reclutamento e l’accoglienza di quanti desiderano venire a formarsi nel nostro Paese
che forse sarebbe il caso di creare anche delle strutture per accogliere i cervelli stranieri – senza dimenticarci di quelli italiani – in strutture dal respiro internazionale che offrano un connubio tra insegnamento scientifico, scambi culturali e di crescita nel confronto, con i giusti spazi e le necessarie tecnologie, e non la lotta per accaparrarsi (magari al nero) un posto letto di pochi metri quadrati. La nostra burocrazia, Lei lo sa bene, impiega 40 mesi solamente per dare un via libera ai lavori e per tutta la fase pre-progettuale.
Caro Ministro, vis est agendi voluntas.