Un libro? Un amico? Un sogno? Non so come definire questo splendido romanzo che ho letto in soli due giorni. “Olivia. Ovvero la lista dei sogni possibili“di Paola Calvetti, edito da Mondadori, mi piaceva già per il titolo (visto che la mia nipotina si chiama così) e per la copertina, con quell’ombrello alla Mary Poppins e quei cuorici…mi sembrava di essere nel film “Il favoloso mondo di Amelie”, che non so quante volte ho visto.
Olivia sono io.
Olivia sono tantissime ragazze che a 30 anni si ritrovano senza lavoro, senza un futuro, ma qualcuna riesce a vedere sempre un chè di positivo, anche quando sembra che tutto stia andando nel peggiore dei modi.
Olivia è un’amica, che ti scalda nelle fredde giornate d’inverno e che ti rinfresca con quel velo di semplicità nelle giornate estive.
Olivia è il ricordo di una nonna che non c’è più, ma che rimane sempre, nei pensieri e nelle parole.
Olivia è parole: “Ero ammalata di parole: leggevo di tutto e dappertutto, ritagliavo le riviste della mamma e i quotidiani che mio padre mi passava, divoravo romanzi e dépliant e adoravo persino cimentarmi con i bugiardini dei medicinali.”
Olivia è una fotografia, di quelle che non usano più, ma che a furia di leggere mi è venuta voglia di ritrovare…chissà se c’è n’è ancora una da qualche parte.
Olivia è il passato di persone incontrate per strada, al bar, al tabacchino dove si rinchiude e dove scoprirà un mondo
Olivia è la neve, che scende candida e che fa diventare la città così bella.
Olivia è musica, che la accompagna nella sua giornata di svolta.
Olivia è pensiero che si trasforma in parole, quelle scritte ancora a mano, con una penna, su pezzi di carta
Olivia è serendipità