Pinterest il social network improntato sull’organizzazione dei contenuti in cartelle di immagini e video (pin), lancia la sua newsletter. Una mail settimanale che potrete ricevere, o meno, e che vi fornirà alcune informazioni sulla vostra attività. Le vostre immagini più condivise (re-pinnate), le board (bacheche) e i pin più popolari dei vostri follower che potrebbero interessarvi. Una mail che riassumerà la vostra attività settimanale, segnalandovi particolari novità (video e immagini particolarmente virali) di vostro interesse.
Per quanto riguarda i tool, ogni giorno nascono nuovi strumenti per questo social network, nuove start-up cercano di sfruttarne la struttura per costruire nuove funzioni ed opportunità di analisi e di contestualizzazione. Fra questi Pinerly che offre un’analisi di base sull’attività sulla piattaforma, come una sorta di analytics.
Certamente ad oggi Pinterest ha due vantaggi principali.
- Genera molto traffico grazie al collegamento dell’immagine pinnata con il sito e all’immediata condivisione sugli altri social (Facebook ma soprattutto Twitter).
- E’ un’ottima vetrina per la vostra attività, soprattutto per gli artisti e le persone creative ma anche per le aziende che hanno un bene materiale. Ristoranti, artigiani, negozi di design, ma anche per chi vuole raccogliore le proprie immagini e raccolte: editori, giornali (Wall Street Journal) e riviste online.
Nei prossimi mesi potremo valutare la portata di questo social in ascesa, in particolare quanto riuscirà ad implementare le sue funzionalità per gli utenti e per le imprese in ottica content curation. Aziende che, come ho recentemente appurato, stanno già stanno accorrendo in massa ad iscriversi, richiedendo inviti a destra e a manca.
Probabilmente per ottenere introiti maggiori, il prossimo passo dei responsabili di Pinterest sarà integrare all’interno della piattaforma la possibilità di acquisto; superando il semplice collegamento (affiliazione) dei pin prezzolati (gift) con i siti di commercio elettronico. Questo potrebbe rovinare il social network ma, al contempo, far contente molte persone, creando un vero e proprio social commerce partecipativo.
Staremo a vedere.