Mercoledì, nelle prime ore della mattinata (dalle 5.30 alle 7.00 circa, ora italiana), potremo vedere Venere insinuarsi tra la Terra e il Sole. Oscurandone una piccola parte della sua superficie. Lo osserveremo come un punto nero, una piccola macchia che per qualche decina di minuti (altrove nel mondo durerà di più) inficierà la nostra stella più luminosa.
E’ un evento che, sulle nostre teste, accade ogni 105 o 121 anni. Garantendo una replica a distanza di 8 anni. L’ultima volta nel 2004, la prossima nel 2117. Forse un po’ tardi per sperare di rivederlo.
E c’è chi ad eventi astronomici così rari assegna, come fossimo in pieno Medioevo, sinistri e catastrofici presagi che, di questi tempi, godono di un più saldo arpiglio tra le masse.
E’ di ieri sera, alle ore 21.18, la notizia dell’ultima forte scossa di terremoto in Emilia Romagna.
#terremoto Ml:2.4 2012-06-03 21:18:11 UTC Lat=44.93 Lon=10.97 Prof=5.0Km Prov=MANTOVA,REGGIO EMILIA,MODENA
— INGVterremoti (@INGVterremoti) Giugno 3, 2012
Una magnitudo di 5.1 che, in tutti, ha riacceso il temore legato agli eventi di origine tettonica.
E via, allora, col terrorismo mediatico e psicologico.
Questi gli ingredienti:
- Una sequenza sismica che colpisce l’opinione pubblica. 24 morti, tanti feriti, comuni rasi al suolo. Roba tosta
- Un’Italia che, per sua natura, “balla” troppo. La placca africana che spinge sempre più verso nord origina terremoti di magnitudo più o meno importante lungo la “spina dorsale” della nazione.
- Uno scienziato a caso. Stavolta Alessandro Martelli, direttore del Centro Enea di Bologna che si è “sbilanciato” un po’ troppo su un possibile terremoto tra Calabria e Sicilia. “Un evento che prima o poi succederà. Anche se il poi potrebbe essere molto vicino”.
- Venere che si trova a passare dalle parti del sole.
Versare il tutto in una terrina, mescolare con vigore. Cosa viene fuori? “Tra il 3 e il 6 Giugno terremoto di 7.5 gradi tra Sicilia e Calabria”.
Una notizia che, dato l’eccessivo sensazionalismo, è molto “sventolata” da parte di una “certa stampa”, specie versante web, per acchiappare qualche visita in più. E gettare nello sconforto chi si affida esclusivamente a questo tipo di informazione senza cercare riscontri altrove. Non è raro trovare, tra le vie dei comuni siciliani, gente seriamente preoccupata per questa possibile e vicina catastrofe.
Pare che Raffaele Bendandi, l’autore della teoria sui terremoti che lo scorso anno gettò nel panico Roma per un possibile sisma l’11 Maggio, abbia individuato correlazioni nell’origine cosmica degli eventi tellurici . E un Venere interposto tra Sole e Terra potrebbe “agitare” le placche terrestri. La variazione dell’influsso di Venere (dunque un pericolo non in corrispondenza del transito vero e proprio, ma soprattutto nei giorni precedenti e in quelli successivi) potrebbe causare eventi catasfrofici con magnitudo superiore al settimo grado della scala Richter.
Ma le teorie di Bendandi sono state ritenute al livello di fandonie dagli esperti in materia.
Però, di tanto in tanto, ritornano fuori. Ed in periodi di forte suggestione giungono nuovamente alla ribalta della cronaca.
Il sisma, tra Sicilia e Calabria, probabilmente ci sarà. Le zone (la Sicilia sud orientale e i territori a “cavallo” dello Stretto) sono fortemente sismiche e hanno presentato, nei secoli, una ciclicità degli eventi tellurici che lascerebbe presagire una ripetizione proprio in questi decenni fra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI. Ma è un azzardo poter definire una data (che sia vicina o lontana). O associarlo ad un transito venusiano.
Ma non basta. C’è chi richiama in gioco i Maya. Assai di moda in questo 2012. La fine del mondo? Non più il 23 Dicembre. E’ anticipata, al 5 giugno. Con lo zampino di Venere.
E fra bufale e terrorismi, vari ed eventuali, il 6 Giugno, all’alba, varrà la pena uscire in balcone per ammirare questo evento astronomico che non potremo più rivedere. A meno che il “gene Andreotti”…