Con un po’ di colpevole ritardo, segnalo che dallo scorso 31 maggio è scattato l’obbligo di dotare le abitazioni di nuova costruzione e gli edifici oggetto di ristrutturazione edilizia rilevante, di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili.
Questo è quanto prevede il Dlgs n. 28/2011 in materia di efficienza energetica (in particolare articolo 11 e l’allegato 3) in attuazione della direttiva europea 2009/28/CE sull’efficienza energetica degli edifici.
In particolare, gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria e delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento:
- il 20% quando la richiesta del titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;
- il 35% quando la richiesta del titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;
- il 50% quando il titolo edilizio è rilasciato dal 1° gennaio 2017.
Nei centri storici le suddette percentuali sono ridotte del 50%. Per gli edifici pubblici gli obblighi di cui ai precedenti commi sono incrementati del 10%.
Oltre agli edifici nuovi, sono sottoposti all’obbligo di consumi termici rinnovabili anche gli edifici esistenti aventi superficie utile superiore a 1.000 metri quadrati soggetti a ristrutturazione integrale, nonché gli edifici esistenti soggetti a demolizione e ricostruzione.
Le Regioni hanno la possibilità di stabilire valori di integrazione superiori rispetto a quelli previsti, contribuendo così ad un’importante diffusione sul territorio delle rinnovabili termiche. L’inosservanza dell’obbligo comporta il diniego del rilascio del titolo edilizio.
Che dire: senza dubbio l’efficienza energetica degli edifici è, e sarà, sempre più uno dei principali driver di sviluppo in campo edilizio, e, visti i recenti accadimenti in Emilia Romagna, e per rispondere alla domanda di Paolo Stefanini costruire bene significa realizzare edifici (residenziali, commeciali o industriali, poco importa) che coniughino fungibilità, efficienza energetica, e sicurezza.
Le tecnologie ci sono, il volerlo è ancora (purtroppo) un fatto – di conoscenza – culturale.