Galassia Zuckerberg – inattuali dal webScrivi geek, leggi food. Ovvero il web mi che piace (in tutti i sensi)

Epoca che vai, ricettario che trovi. Ogni periodo storico, a partire dalla civiltà greco-romana, ci ha lasciato il suo ricettario nella più tradizionale forma del libro di ricette, ma anche rendend...

Epoca che vai, ricettario che trovi. Ogni periodo storico, a partire dalla civiltà greco-romana, ci ha lasciato il suo ricettario nella più tradizionale forma del libro di ricette, ma anche rendendo cibi e bevande parte della letteratura. La nostra epoca non si discosta da questa tradizione ma aggiunge un supporto che cambia le carte in tavola, ovvero il web. Fra i filoni più vivaci della rete figura infatti quello del food: si moltiplicano i luoghi dove recensire locali e dove trovare ricette per sperimentare, avere nuove idee e forse anche compensare quello sfilacciamento dei legami famigliari che rende più difficile il passaggio di ricette. Fra questi spazi ci sono anche i foodblog, ovvero blog dedicati alla passione per la cucina di chi li scrive, redatti sia da professionisti che da appassionati e frequentemente declinati al femminile.

A rinsaldare il legame fra donne, food e geek è stata anche la ventunesima cena organizzata dalle Girl Geek Dinners milanesi nella cornice dell’Appartamento Lago di Brera, a cui ho avuto il piacere di partecipare, con un format diverso da quello abituale poiché ciascuna partecipante doveva fornire sia un consiglio geek che una ricetta da condividere nella serata. Per chi non le avesse mai incontrate, le GGD (cito dal sito delle GGD Milano) “sono cene o incontri destinate a donne appassionate di tecnologia, Internet e nuovi media. Sono delle opportunità speciali per incontrare e socializzare con donne interessanti durante una cena. Vengono organizzate in tutto il mondo e sono eventi unici e assolutamente divertenti. Sono cene senza scopro di lucro e organizzate da un gruppo di volontarie”.

Condividere la propria passione è quindi la prima parola chiave di questi eventi, in genere quella per tecnologia, internet e nuovi media, in questo caso specifico anche quella per la cucina.

Una seconda parola chiave è la cura, non solo per il proprio blog, ma anche per le relazioni che attraverso di esso si instaurano. Non è raro sentire chi si vede per la prima volta ad un evento come questo ribadire il fatto che le persone conosciute online sono offline esattamente come ce le si era immaginate. Confutazione pragmatica, ma quanto mai efficace, della dicotomia fra online e offline (che probabilmente c’è ma in casi molto meno frequenti di quello che si possa credere).

Networking è la terza parola chiave, il che non vuol dire solo chiacchierare durante la serata, ma costruire relazioni durature in cui lo scambio delle proprie competenze possa essere davvero efficace sovrapponendo le reti sociali online e offline, alimentandole nel tempo sia attraverso lo scambio nel mondo fisico sia nei social network online.

Credo che la logica con cui questi eventi vengono portati avanti sia davvero molto interessante perché consente di bilanciare la componente di narcisismo ed esibizione di sé che accompagna l’esperienza di chi decide di esporsi in rete con la condivisione di passioni e competenze.
Per quanto limitata nel tempo e nello spazio (ma le GGD si tengono in tutta Italia e in tutto il mondo) mi pare davvero una buona ricetta per passare dal click compulsivo ad un utilizzo più proficuo della rete. Scordatevi infatti di poter partecipare solo per cenare gratis o per recuperare uno degli ambiti gadget forniti dagli sponsor: qualcuna delle volontarie vi ricorderà che non siete lì solo per questo spingendovi simpaticamente a fare networking (e sottolineando l’importanza essenziale di rispettare alcune semplici regole affinché lo spirito del progetto non si perda).

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