I motivi per diventare vegan sono svariati e tutti parimerito pertinenti. Essere un fan di Jovanotti per esempio. Voler bombare una ragazza che lo è, anche. Ma pure pensare di darsi un tono, scherziamo, è fondamentale, soprattutto quando album su fb di costosissimi viaggi (london calling, berlin calling, ovindoli calling, baretto calling) non tirano più. E così sei approdato a questa importante decisione da quanto? due settimane? ti stimo, sul serio.
Vedo che hai preso le giuste misure preventive: hai scaricato nei secchi della caritas il completo fumo di londra, la felpa della carhartt e le hogan (per queste ultime scommetto ti senta già una persona migliore).
Ora sei un perfetto animale da Circolo degli artisti: maglietta scollata col taschino, skinny grigio scoloriti (arrotolati, sei troppo avanti), clarks, wayfarer…manca qualcosa. Toh, prendi la mia sciarpa fantasia, me la ridai quando ne avrai una tua. Perché si sa, vestito come eri prima nessuno avrebbe mai potuto pensare che sei vegan, e la consapevolezza gruppale con conseguente apprezzamento costituisce parte dell’essenza stessa di un gesto simile. Nel senso, cazzo diventi vegano se poi nessuno lo sa? Come se te sei scopato belen e non hai fatto il video, che sei cojone?
Hai fatto la spesa: pane di kamut (va bene anche quello normale ma questo costa 4 euro di più al chilo, hai fatto bene), succo biologico di melograno, legumi al Punto Macrobiotico a San Lollo dove ti hanno praticamente costretto a comprare anche le forchette biodegradabili di mais (costo=quanto il servizio buono di mia zia Clemenza), i piatti di cartone riciclato e 8 chili di un riso che hanno ricoltivato dopo 40 anni (che culo!). E poi…LUI.Credevi lo avessi scordato? L’imprescindibile SEITAN. Che poi il tutto preparato a dovere dai, cazzo è buo…ok ora non ci vede e non ci sente nessuno. Dove nascondi la carne? Ok andiamo. [Gesù santo regà questo è peggio di Paolone di Sette chili in sette giorni ma che ci farà co’ tutti sti wurstel sotto il materasso?] Ok è più grave di quanto pensassi, impara subito che essere vegan richiede organizzazione.
Punto primo: mai nascondere le scorte di cibo, soprattutto se non ti sei mai rifatto il letto da solo in vita tua. Tua madre sapeva che fumavi alle elementari, che compravi giornaletti alle medie e che quella volta al liceo che hai detto che ti avevano derubato eri andato sulla Colombo da Cinzia la navescuola. Scoprirà anche questo, e la madre di un vegan ha un solo desiderio: ricominciare a cucinare abbacchio per tutti. Quando vai da McDonald’s cambia sempre posto, considera anche Burger King e altre catene, e mai nell’ora di punta.
Pasti veloci, frugali e facili da nascondere in tasca, così anche quando andrete tutti insieme a mangiare alghe e muffette nel ristorante vegetariano più costoso di roma potrai sgattaiolare nel cesso e farti fuori quell’hotdog prima che arrivi la zuppa di calcinacci. Col bere come sei messo? Ci hai provato eh? E ora sei depresso, lo so. La gente che non beve è come le donne che non si masturbano: te lo raccontano ma non è mai vero e se è vero non sono persone normali. Dunque è il momento dell’acquisto più importante della tua vita: la fiaschetta da taschino. Così potrai correggere tutti i frullatini-infusini-succhetti che…sì beh, ora stai esagerando, non sanno di piscio dai…gesù stai no straccio, calmati, respira. Alle sigarette hai sopperito coi cerotti, non male, il fumo è vasocostrittore e senza il tuo Walter funziona meglio, ma se ci ricadi amen, mica so’ mammeta.. Ora sei come Clark Kent: nessuno deve sapere. Il senso di tutto ciò si fonda sulla tua credibilità. Lo so, la doppia vita di un trans è meno impegnativa. E’ na vitaccia ma se voi scopa’ è così, se no quella è la porta, i 200 euri lasciali là io me devo beve na cosa dì a quello fuori d’entrà che mo vengo.
7 Giugno 2012