SedicinoniSpeciale Tg5: Beppe Grillo e la chiromanzia

Domenica 27 maggio l'edizione serale del Tg5 dedica 1 minuto e 47 secondi a una notizia molto significativa. La giornalista e conduttrice Elena Guarnieri informa infatti che il «noto veggente Solan...

Domenica 27 maggio l’edizione serale del Tg5 dedica 1 minuto e 47 secondi a una notizia molto significativa. La giornalista e conduttrice Elena Guarnieri informa infatti che il «noto veggente Solange, all’anagrafe Paolo Bucinelli», avrebbe previsto in tempi non sospetti l’attuale carriera politica di Beppe Grillo.

Alberto Cappato, autore del servizio, precisa anzi che, «al contrario dei più eminenti politologi che fino a poche settimane fa erano scettici sul successo elettorale dell’antipolitico Beppe Grillo, calamita dei delusi, Solange aveva pronosticato questo successo trent’anni fa, nel 1980, quando predisse proprio a Grillo, leggendogli la mano, il suo ingresso in politica». Per i più scettici, a fugare ogni dubbio ci pensa lo stesso Solange – quale migliore certificazione? – che, intervistato sempre da Cappato, conferma: «Io gli lessi la mano e gli dissi che sarebbe stato un grande nella politica». Poi rincara la dose: «Ultimamente, ora a febbraio, gli ho letto la mano e ho detto: sono veramente felice perché finalmente hai raggiunto il tuo grandissimo successo. Ci sarà un piccolo momento critico, ma lo supererà».

Verrebbe voglia di gridare allo scoop. In realtà, alcuni giorni prima, è stato il settimanale femminile «Diva e Donna» ad aver dedicato un pezzo alla vicenda. Ognuno ha le sue fonti. Pazienza, non sarà un’esclusiva ma Cappato non si scoraggia e continua: «Il veggente assicura che la probabile Terza Repubblica non potrà fare a meno del comico tribuno genovese. E lancia la più clamorosa delle preveggenze: altri comici lo seguiranno unendosi al suo movimento». E conclude il servizio ironizzando: «Che si tratti di politici?». Qualcuno, malignamente, avrà pensato invece a qualche giornalista.

La scelta di proporre un servizio di questo tipo, tuttavia, lascia pochi spazi a facili ironie. Il Tg5 rimane comunque il secondo telegiornale per numero di telespettatori e, di conseguenza, il secondo strumento di formazione dell’opinione pubblica del Paese. Perlomeno da un punto di vista quantitativo.

Questa notizia (13ª su 18 totali, in onda alle 20.22) non pone esclusivamente una questione di notiziabilità, per cui il giornalista dovrebbe selezionare solo i fatti degni di diventare notizia. È fin troppo evidente che non risponda ad alcun criterio (news values) tale da giustificarne la diffusione. Ricordiamo: si tratta di un presunto veggente che sostiene di aver predetto, leggendo la mano, la fortuna del personaggio al momento più in vista nell’agone politico. Un po’ poco per quei malfidenti che non credono alla chiromanzia. E, comunque, anche volendo prendere seriamente la ciarlataneria, in merito al precedente storico si potrebbe disquisire sulle capacità di preveggenza e sull’originalità. Negli anni ottanta, infatti, già non pochi uomini dello spettacolo provarono a candidarsi: da Gerry Scotti per il Partito Socialista a Paolo Villaggio nelle liste di Democrazia proletaria, per non fare che due esempi.

Il servizio del Tg5 mostra anche in modo emblematico la tendenza dell’informazione a scivolare sempre più nell’infotainment o, come in questo caso, peggio: verso l’infomotion. Una deriva in direzione della tv del gossip (o del dolore) spacciata per informazione che sta travolgendo anche l’ultimo baluardo, il telegiornale. Le notizie successive riguardavano il prossimo «tormentone dell’estate», una «gara di cani», il «Can-corso» (sempre cani), il festival di Cannes e la Formula 1.

Se è vero che un network è il suo telegiornale, come ha insegnato l’esperienza di La7, dalle parti di Cologno dovrebbero preoccuparsi un po’ per il futuro. A meno che, ça va sans dire, Solange non li rassicuri.