Sparano con delle mitragliatrici. Da camion e da imbarcazioni. E quando hanno finito le munizioni, usano dei lanciarazzi. Sono ossessionati dalla violenza, non sorridono mai perché è una cosa stupida e parlano per frasi fatte, brevi e cattive. Non sanno mantenere la calma, amano la guerra e, ovviamente, sono spaventati dagli eroi bianchi con i quali si ritrovano a lottare. Soprattutto da Matthew McConaughey.
Se mai ve ne foste accorti, è così che Hollywood presenta la maggior parte dei personaggi africani delle sue pellicole. A ricordarcelo ci pensano i quattro giovani protagonisti del geniale video qui sotto. Tra uno spezzone di film e l’altro, scherzano sugli stereotipi che li riguardano. “Non penserete davvero che siamo così?” chiedono sornioni, guardando in camera e rivolgendosi idealmente a tutto il mondo occidentale. “Siamo ragazzi piacevoli e cordiali e siamo persino su Facebook: siamo più di uno stereotipo, cambia la percezione!” dicono, appena prima di rivelarsi studenti di medicina e management.
È a loro che l’Ong Mama Hope ha affidato il compito di lanciare la sua ultima iniziativa che mira a fornire maggiore istruzione ai giovani africani per far si che anche le loro voci si sentano nel mondo. E non solo nelle pellicole hollywoodiane.
Ora, io non sono un esperto di pubblicità e fund raising per dare un giudizio oggettivo sulla campagna. Nè tantomeno un conoscitore così competente del variegato universo delle Ong mondiali per valutare come sia realmente – e non solo on line – l’operato di Mama Hope. “Stop the pity, unlock the potential” (Ferma la pietà, libera il potenziale) mi sembrava un messaggio perfetto per inaugurare un blog che vuole parlare di Africa. E quindi, buona visione e… buona lettura!