[Questo post è stato scritto in treno, all’oscuro della notizia dell’infortunio di Barzagli, infortunio che comunque non ritengo maggiormente determinante rispetto alla tesi qui esposta.]
Tutte le statistiche presenti sono tratte dal sito www.whoscored.com
Ital-Juve non è il nome di un’acciaieria dismessa, ma la forma con la quale la nazionale di calcio dovrebbe presentarsi agli europei.
Secondo alcuni commemtatori, l’inserimento di Chiellini al posto di un centrocampista, permetterebbe alla nazionale di replicare le prestazioni difensive della Juve, passando da una linea difensiva a 4 ad una a 3, composta tra l’altro proprio dai tre centrali titolari della squadra bianconera.
Il punto è: perchè questo dato non basta ? Perchè parlare di difesa e di attacco nel calcio moderno è fuorviante. Sono le dinamiche e l’organizzazione che interessano tutti gli undici giocatori ad essere determinanti per impostare una fase difensiva ed una fase offensiva efficace.
Ovviamente questo non significa che le prestazioni dei 3 difensori suddetti siano indifferenti, tutt’altro, sono fondamentali, ma semplicemente non sufficienti. Seguendo un principio di contiguità spaziale, i primi altri 2 elementi necessari sono:
– la presenza di un grande portiere. Anche la difesa più forte del mondo può inciampare, se sottoposta alle preoccupazioni che dà un portiere incerto. Fortunatamente l’Italia, così come la Juve, dispone di un calciatore di portata storica come Buffon. Forse non è necessario, ma mi sembra giusto mostrare dati alla mano come, nonostante l’età che avanza, ancora oggi siamo in presenza di uno dei portieri più decisivi del mondo.
– la possibilità di schierare due esterni di grande potenza, capaci di coprire tutta la fascia sia in attacco che in difesa. L’abilità di Maggio in questo ruolo è nota, ma anche Balzaretti, pur venendo da una stagione non positiva, ha mostrato in carriera di possedere caratteristiche analoghe.
Fin qui la similitudine tra azzurri e bianconeri regge, se non fosse per l’intervento di un elemento decisivo: la Juve ha subito solo 20 goals in 38 gare, ma soprattutto ha concesso agli avversari solo 9,4 tiri a partita ( solo Bayer Monaco e Barcellona hanno fatto meglio), questo grazie soprattutto alla sua capacità di dominare il gioco, attraverso il possesso palla ( 60% di media durante la stagione ) e ad un costante, aggressivo ed incisivo pressing, portato fin nella metà campo avversaria.
Quest’ultimo dato mi sembra quella che differenzia, in maniera incolmabile, la nazionale dai bianconeri. Dal punto di vista del possesso, infatti, l’Italia dispone di tutti gli strumenti tecnici necessari a far girare il pallone con intelligenza. Nella lista dei convocati da Prandelli, però, non c’è nessun giocatore con caratteristiche simili a quel del vero protagonista del pressing juventino: Arturo Vidal.
Il cileno si è distinto come il calciatore che, in Europa, è riuscito ad affondare più tackles vincenti per partita.
Di seguito la classifica dei primi 5:
La reattività dei suoi muscoli, gli ha permesso di arrivare con il tempo giusto per disarcionare gli avversari ben 178 volte. Il numero di palle intercettate, invece, è di molto più basso( 71 ), e sta ad indicare come Vidal sia stato impiegato in un ruolo e in una funzione predisposti ad attaccare il portatore di palla, più che a coprire eventuali vuoti difensivi. La Juve ha giocato un calcio “martello”, tesa a colpire ripetutamente l’avversario fino a farlo cedere e a distruggerne le sicurezze. Di questo martello la parte più tosta è stata senza dubbio Vidal.
Mettiamo ora a confronto questi dati con quelli a disposizione per i centrocampisti della nazionale:
De Rossi
Il principale candidato a ricoprire il ruolo di terzo di centrocampo. De Rossi, giocatore noto, è però abituato ad essere schierato in ruolo diverso, come medianoregista davanti la difesa.
I suoi numeri dicono infatti che, a fronte dei pochi tackels effettuati ( 68 ), i passaggi intercettati sono più consistenti ( 101 ), rivelando come il centrocampista romano abbia la sua migliore qualità difensiva nella copertura difensiva, riuscendo ad anticipare il gioco avversario per poi impostare partendo dalle retrovie
Nocerino
Stesso ruolo di Vidal ma solo apparentemente simile. Si è espresso, infatti, ad alti livelli abbandonando l’interpretazione del ruolo da incontrista ( solo 84 palloni recuperati in campionato).
In compenso però ha dimostrato di avere incredibili ( almeno per alcuni ) qualità di inserimento. Ha realizzato, infatti, 10 goals con solo 49 tiri in porta, ovvero un goal ogni 4,9 tiri , meglio di attaccantirigoristi come Di natale ( 7,2 ) Ibrahimovic ( 5) Rigoni ( 9 ) e del compagno di nazionale Marchisio, secondo nella classifica dei centrocampisti goleador, rigori esclusi (un goal ogni 8,5 tiri)
Montolivo
Con 102 tackels effettuati e 89 passaggi intercettati, Montolivo è l’unico che presenta alcuni numeri che ricordano il cileno:
A conclusione di un articolo pieno di cifre vorrei ribadire che: i numeri nel calcio non sono tutto. Giocare significa saper concentrare la tensione per sfruttarla al momento opportuno, significa saper rimanere lucidi e reattivi anche quando la pressione cresce. Montolivo ha disputato non una pessima, ma una brutta stagione come quasi tutta la Fiorentina, ingarbugliato in errori e tensioni, senza riuscire a controllarle e lasciandosi dominare da loro. Più che tackels e intercettazioni è di questo che la nazionale non ha proprio bisogno.