Da dove parte chi, in Italia, vuole “farcela” nella musica? Sempre più spesso, ahimè, dalla televisione. Un anacronismo assoluto, questo, nell’era in cui il web offre l’immediatezza e l’orizzontalità necessarie per abbattere le barriere tra pubblico e artista, ricorrere al vecchio tubo catodico – rimpiazzato dai decoder, certo, ma tant’è. Proprio per colmare questa lacuna “spazio-temporale” nasce Usong.it, un progetto tutto italiano dedicato agli artisti emergenti e alle loro nascenti carriere.
Mettiamolo subito in chiaro: non si tratta di un social network per musicisti emergenti. In quel campo esistono già diverse valide opzioni (tra cui Jamyourself, di cui vi parlai qualche mese fa). Qui si tratta invece di una piattaforma nata con lo scopo di aiutare concretamente chi suona, scrive o interpreta musica: la mission del progetto è quella di avvicinare autori e produttori, cercando di mettere in contatto chi ha una buona proposta musicale con chi, invece, la sta cercando. Un approccio innovativo e 2.0 all’A&R, insomma.
La piattaforma, online da metà maggio al termine di un periodo di duro lavoro preparatorio, ha una quota di iscrizione di 300 euro più iva. Funziona così: “Gli artisti si registrano, caricano la propria musica e, per un anno, hanno a disposizione un panel selezionassimo di produttori, giornalisti, manager e autori che danno consigli, suggerimenti e pareri sulla loro proposta musicale”, spiega a Linkiesta.it uno dei due fondatori del progetto, Adrian Berwick, ex direttore di BMG-Ricordi e manager, tra gli altri, di Giusi Ferreri.
Il panel è composto da quattordici esponenti di spicco dell’industria musicale italiana: tra gli altri, oltre al produttore di Noemi e Patty Pravo (e co-founder di Usong) Diego Calvetti, ci sono il pluripremiato autore e compositore Maurizio Fabrizio, Massimo Levantini di Live Nation e l’ex dj dei Sottotono Fish, che ora gestisce un’etichetta discografica tutta sua, Doner Music.
L’idea è quella di creare un supporto web che accompagni l’artista nel mercato del lavoro, garantendo, ad esempio, un contatto diretto con le case discografiche, spesso “accusate” dalle band di non ascoltare nemmeno il materiale ricevuto. “Ma sai, molti gruppi si lamentano perché non ricevono risposta dai produttori e dai talent scout. Bisogna però considerare che riceviamo ogni giorno tantissimo materiale, in formati completamente diversi: cd e dvd per posta, file mp3 e link a youtube via mail, fogli di word e fax sparsi qua e là… diventa difficile riuscire a star dietro a tutto e valutare il materiale con la dovuta serenità. Senza contare il fatto che oggi molte etichette hanno ridotto gli organici destinati a questo. Abbiamo quindi pensato ad una soluzione alternativa, che potesse garantire ai musicisti di essere “ascoltati davvero” ed ai produttori di trovare, con minor sforzo, gli astri nascenti della musica italiana”.
Per questo Usong nasce con delle partnership importanti: EMI, Sony, Universal, Carosello, Bmg, ed il patrocinio di Fimi e Pmi. Il sito vuole offrire un allacciamento diretto con i colossi del settore, che poi sono l’ambita meta finale di chi partecipa al progetto. “Abbiamo bussato alle porte delle etichette presentando la nostra idea, ed abbiamo ricevuto in cambio risposte davvero entusiaste. La partnership con queste aziende è essenziale per il funzionamento del nostro sistema”, spiega Berwick.
Nelle prime due settimane di vita, qualcosa ha già iniziato a muoversi: “Ogni giorno si iscrivono nuovi utenti, per ora abbiamo già accumulato un database di 125 brani, attualmente sotto analisi negli stereo di nostri panelist. Già due volte, le etichette hanno chiesto informazioni sulle canzoni e noi li abbiamo subito messi in contatto con gli autori”. Una partenza convincente, con la voglia di non “bruciarsi” in fretta: “Vogliamo espanderci attraverso il passaparola, senza dare il via a grandi campagne marketing. Non vedrete mai poster giganti di Usong.it sotto casa: preferiamo che siano i nostri utenti a scoprirci pian piano”.
Usong.it è dedicato non solo agli autori ed ai compositori, ma anche agli interpreti. “L’artista è libero di specificare se si propone come interprete, come autore o entrambi. Noi valutiamo a seconda di questo”, precisa il fondatore della piattaforma. I componenti del panel analizzano la canzone e danno consigli ad hoc: “Spiegamo cosa funziona e cosa no, che cosa si potrebbe migliorare e cosa potrebbe far funzionare davvero il tuo pezzo. Alla fine del processo, il brano resta nel database di Usong, a disposizione di eventuali acquirenti. Noi aggiungiamo solo dei tag, in modo da renderne più semplice la reperibilità”.
Una volta che il contatto tra produttore e autore/interprete è avviato, il sito lascia che le cose seguano il loro corso: “Usong, semplicemente, si riserva il diritto di dare la buona notizia nella nostra home page. Per il resto, però, non ha più voce in capitolo: da lì in poi sono affari tra musicisti ed etichette”, conlcude Berwick. “Noi siamo i primi a gioire quando questo accade. E speriamo, ovviamente, di poterlo fare il più spesso possibile”.