UmamiVino e nuove tecnologie: a Genova i vignaioli 2.0

Vino e web si sono annusati fin da subito, piacendosi. Inizialmente i blogger erano gli eretici delle degustazioni, poi sono diventati una presenza fissa e oggi molti incontri sono cuciti a loro mi...

Vino e web si sono annusati fin da subito, piacendosi. Inizialmente i blogger erano gli eretici delle degustazioni, poi sono diventati una presenza fissa e oggi molti incontri sono cuciti a loro misura. A Genova, domenica, si terrà la quarta edizione della unplugged unconference organizzata nell’ambito di Terroir Vino. Un incontro – dibattito con blogger e produttori, come in un ring. Ognuno potrà registrarsi per dire la sua. L’idea arriva da Filippo Ronco, uno dei primi a credere nell’incontro tra web e vino, con quel wine magazine on line Tigullio Vino che, nato per raccontare la Liguria oltre un decennio fa, si è presto trasformato in un portale di riferimento nazionale. Dal web e dall’esperienza di Tigullio si è aperta la strada a Terroir vino: solo produttori selezionatissimi riuniti a Genova per raccontare il loro terroir, quindi la storia, la cultura, i vitigni.

E lunedì sarà la volta delle degustazioni, delle verticali e degli assaggi ai Magazzini del Cotone. E questo è il Terroir Vino ufficiale. Ma domenica, parallelamente a questo e forse in onore alla “clandestinità” originaria della relazione tra vino e web, scatta anche il garage wines contest. Niente a che vedere – almeno per ora – con i vins du garage francesi. Quelli sono vini cult, quasi leggendari. In questo caso sarà invece una sfida tra i vini casalinghi. Quelli del contadino (o del cittadino emigrato in città). A metà tra le disfide paesane di un tempo e lo spirito nobile e anarchico di Gino Veronelli.
E se tra blogger, appassionati di vino, collezionisti è un confrontarsi alla pari, secondo un codice non scritto, allora sarà lecito attendersi la medesima onestà anche nel Baratto wine day. Lunedì ognuno porta una bottiglia e ne prende un’altra. E che non sia un modo per svuotarsi la cantina, ma un omaggio al visitatore sconosciuto (Non so perché, ma mi ricorda tanto – almeno nello spirito – il caffè sospeso napoletano con la sua voglia di rendere felice uno sconosciuto).
Ma insieme a web, nuove tecnologie e vino, c’è anche un grande palcoscenico: Genova, con i suoi vicoli “musicali”, il mare, il porto. Una serie di suggestioni e sapori da rincorrere in un “percorso guidato”, tra la chiesetta più antica della città e un barbiere particolare. Alessandro Ricci, uno degli organizzatori di questo tour, genovese Doc, lo ha raccontato su Papille Clandestine. E sabato proverà a raccontarlo anche a chi vorrà passare da Genova: tra farinate, focacce e il Cielo in una stanza. (Nella foto il Bigo del Porto Antico)

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