Francamente, non ne posso più. Ma com’è possibile? Adesso mi si è rotto l’iPhone. Ergo, sono tagliata fuori dalla realtà. O forse no. Forse è una manna dal cielo questa, che devo accogliere felice. Forse vuol dire….riposo. Riposo sociale. Veramente ero in ritiro nell’eremo del mare senza linea telefonica ne internet, senza nessuno, ma evidentemente questa condizione stai-da-sola-che-è-meglio, deve procedere. Mah, sarà. Fatto sta che sto tentando in tutti i modi di ripararlo, ma senza alcun successo. Vi scrivo mentre sto aspettando di andare in diretta rai 3. Ma che ne so, che vi devo dire io, non so nulla, le cose succedono e basta. E’ splendido, no? Per me sì. Accolgo o rifiuto. A volte cerco. In realtà per il mio mestiere, nella sua parte seria, sono io a dover sempre cercare, fare, scrivere. Quindi se nella mia vita a volte son gli altri a cercarmi, va benissimo così.
Insomma, dicevo, un week end con quel genio di mio marito e quella peste di mia figlia, è un week end risanante. Attendevo con ansia quei giorni da trascorrere insieme, con aspettative ai massimi livelli: se avete letto i miei ultimi posts, trasudavano passione da ogni riga….Il mio concetto di vita reale è sicuramente diverso da quello di molti di voi. Per me ogni giorno deve essere al massimo. Non esiste che sia normale. E vivere così è parecchio faticoso, ma necessario per una come me. Quindi se quel povero cristo di mio marito mi voleva solo abbracciare ed amare, io lo volevo tutto quanto ora subito adesso. Normalità e routine = no grazie. Difficile se sei in una famiglia, ma ci provo continuamente con risultati abbastanza soddisfacenti. A parte Viola che dice che sono pazza perché glielo insegna suo babbo, cioé mio marito, quindi Ponzi.
Mi sto preparando psicologicamente non solo alla diretta RAI che ha inizio fra pochi minuti, ma all’arrivo del prete giamaicano che per 48 ore dovrò scarrozzare a giro tra Firenze e Siena: volontari ciceroni? nessuno? tutto questo nella speranza che si apra un varco, un ponte, un collegamento con la tanto ambita scuola di Viola a Londra, la number 1, pubblica ma cattolica, dove lei non è stata presa. E allora vai a messa tutte le domeniche nella Chiesa della scuola, poi fai beneficenza, infine inviti il parroco in Italia per 3 giorni. E che Dio ce la mandi buona perché io di girare sotto il sole cocente per città d’arte in coda ai musei, proprio non ne ho voglia.
Vi lascio per la diretta, poi se trovo il link, ve lo metto. Non mi cercate sul cell italiano che dopo averlo perso, s’è rotto. Sono un disastro, sì lo so, ma un tempo sappiate che non ero così.