In Germania si parla di nuova mobilità: 60 km di autostrada a zero emissioni. Un’ampia carreggiata destinata esclusivamente alle biciclette che non collega solo le vie interne alla città, ma ne unisce addirittura due: Dortmund e Duisburg, i due centri industriali più importanti e popolati della federazione.
E’ un progetto che la Germania ha realizzato per decongestionare l’autostrada del Nord Reno Westphalia (A40),il tratto stradale tra i più trafficati della Germania che già collega Dortmund a Duisburg e che quotidianamente è utilizzata dai pendolari. L’autostrada A40 si blocca, infatti, molto spesso – per questo è anche chiamata l’autostrada delle lumache – raggiungendo decine di chilometri di coda e comportando gravi danni alla gestione della mobilità cittadina e dell’inquinamento atmosferico.
Chiamata Radler-B1, o Rad-B1, sarà realizzata quasi in parallelo all’autostrada A40. Sarà lunga 60 km e larga 5 metri. Sarà completamente asfaltata, in gran parte senza incroci e illuminata nelle ore notturne; una scelta assolutamente ecologica per collegare i due grossi centri urbani in un paio d’ore. Fortemente voluta dai tedeschi e messa a punto con le maggiori norme di sicurezza, la Rad-B1 vuole proprio invogliare molti a lasciare a casa la macchina e montare in bici. E’ quello che afferma anche il Responsabile della Mobilità di Dortmund, Winfried Sagolla: “Se vogliamo che gli automobilisti si convertano alle biciclette, dobbiamo fare in modo di offrire loro veri e propri vantaggi e strade dagli standard elevati”.
Il progetto è frutto anche dell’attenzione che la Germania ha nei confronti dell’ambiente. Grazie al grande uso delle biciclette riescono a limitare l’inquinamento del traffico automobilistico cittadino. Bisogna riconoscere che la Germania è certamente uno dei Paesi europei più sensibili all’ambiente e alla circolazione sostenibile, basti pensare al successo del partito dei Verdi che negli ultimi anni ha conquistato una buona porzione di elettorato in tutta la Germania.
E in Italia cosa succede? Da una recente indagine dell’Osservatorio Linear del gruppo Unipol emerge che i ciclisti urbani arriverebbero a 25 milioni. Con un aumento dell’uso delle bici si iniziano a chiedere, soprattutto al nord, anche più piste ciclabili e maggiori norme per la sicurezza, evitando di rischiare la vita a ogni incrocio.
La “bici-strada”, o strada veloce per biciclette non è un primato solo tedesco. La prima bici-strada tutta italiana collegherà Bologna a Verona lungo la vecchia ferrovia. Un primo tratto del percorso – da San Giovanni in Persiceto a Crevalcore – è già stato finanziato, ma i lavori pare tardino a partire. L’accordo prevede la presa in comodato d’uso gratuito dell’area dismessa da Rfi da parte delle Province.
Molto probabilmente non raggiungerà la portata della Rad-B1, ma è certamente un primo passo per andare incontro alle necessità dei numerosi ciclisti presenti nel nostro Paese che sempre più scelgono la bici come mezzo per restare in forma e per ovviare all’ormai irrefrenabile corsa al caro benzina.
La Rad-B1 Dortmund-Duisburg sarà realizzata entro il 2021. C’è da esserne certi che per quella data l’autostrada sarà terminata e percorribile, non come la nostra ormai never ending autostrada Salerno-Reggio Calabria. Scommettiamo?