WildItaly.netGoverno Monti: 5 indagati in 9 mesi. E’ questa la rivoluzione dei tecnici?

In 9 mesi, 5 indagati. È questo il record stabilito dal governo de "o' professore", l'esecutivo tecnico (a maggioranza politica) guidato da Mario Monti. Neanche i governi Berlusconi precedenti cred...

In 9 mesi, 5 indagati. È questo il record stabilito dal governo de “o’ professore”, l’esecutivo tecnico (a maggioranza politica) guidato da Mario Monti. Neanche i governi Berlusconi precedenti credo siano riusciti a fare tanto. Ma chi sono i quattro “tecnici” che rischiano di finire alla sbarra di un tribunale? Fino adesso sono due sottosegretari che si sono dimessi, due che restano ancora al loro posto e un super ministro. Vediamoli nel dettaglio:

Carlo Malinconico (dimesso)
Ormai ex sottosegretario della presidenza del Consiglio all’Editoria, Malinconico, secondo il Ros di Firenze (che ha la competenza per le indagini sulla “cricca” dei grandi eventi) ha trascorso – tra il 2007 e il 2008 – diversi week end in vacanza all’Hotel Pellicano di Porto Ercole (le suite costano 1.456 euro a notte), ospite di Francesco Piscicelli, costruttore intercettato mentre rideva a crepapelle la notte del terremoto dell’Aquila, pensando agli affari che avrebbe concluso. In quegli anni, Malinconico era segretario generale della presidenza del Consiglio mentre Piscicelli aveva l’appalto per la costruzione delle strutture dei Mondiali di nuoto, controllati proprio da Palazzo Chigi.

Il primo giornale a parlare della vicenda, è stato Il Fatto Quotidiano e subito dopo l’uscita dello scoop, Malinconico si affrettò a dichiarare a il Giornale della famiglia Berlusconi: «Chiesi con insistenza all’albergo, a fronte del diniego di farmi pagare, (un conto da 19.876 euro più 685 di extra ndr) chi avesse pagato. Mi fu risposto che non era possibile dirlo per ragioni di privacy. Mi irritai molto e non misi più piede nell’albergo».

Questa dichiarazione però – come ci fa notare anche Marco Travaglio nella sua rubrica settimanale Carta Canta – cozza con il dato citato poco fa e cioè che l’ex sottosegretario ha soggiornato lì più di una volta, tra il 2007 e il 2008. Possibile che, davanti al rifiuto la prima volta di sapere chi fosse stato tanto generoso nei suo confronti, sia tornato anche l’anno successivo e per ben sette week end? Oltretutto, il 30 aprile 2008, telefonò a Balducci per ringraziarlo dell’ “ospitalità”? Come sottolinea sempre Travaglio, non ci sarebbe nulla di illecito ma di fronte ai proclami di Monti che dice di voler colpire «le categorie che cercano di avvantaggiare chi è incluso nella roccaforte a danno di chi è fuori», un qualunque cittadino almeno una domanda se la pone…

Adelfio Elio Cardinale, sottosegretario alla Salute

La sua nomina, mormorano nei corridoi di Palazzo Madama, pare sia stata caldamente raccomandata dal Presidente Renato Schifani che di Cardinale ha già preso come capo della segreteria la moglie, Annamaria Palma. Oltre a sedere nel cda dell’Istituto superiore di sanità, presiede anche l’istituto Cerisdi della Regione Sicilia che si occupa di reperire finanziamenti (anche dallo stesso Ministero della Sanità) per promuovere ed organizzare master e corsi di perfezionamento.

Il settimanale ” l’Espresso ” , sul numero di questa settimana, ci racconta uno scoop molto interessante. Pare infatti che tra le carte di un’inchiesta della Procura di Bari, ci sia un fascicolo aperto proprio sul sottosegretario. L’accusa sostiene che il numero due del Ministro Balduzzi abbia favorito «mediante raggiri ed artifici» la figlia di un suo collega, l’attuale numero uno della Società italiana di cardiologia Salvatore Novo, in modo da farle vincere nel 2005 un concorso per un posto da ricercatore, «con correlativo danno di rilevante gravità per l’università di Palermo, di circa 347.336 euro lordi».

Le accuse nei confronti di Cardinale sono di: truffa, falso ideologico e usurpazioni di funzioni pubbliche. Francesco Novo, invece, è anche imputato di associazione per delinquere.

Per ulteriori informazioni, vi rimando all’articolo in oggetto: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/sottosegretario-con-truffa/2188715

Roberto Cecchi, sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali

Ex segretario generale dello stesso ministero, ha fatto parlare di sé per la firma apposta all’accordo con Diego Della Valle per il restauro del Colosseo. L’Antitrust si è affrettata a dire che l’accordo, presenta delle «distorsioni alla concorrenza». Tempo fa finì indagato (ma non finì alla sbarra) per abuso d’ufficio. Secondo la Procura di Roma, Cecchi aveva fatto togliere il vincolo ad un prezioso immobile del Settecento che i proprietari volevano esportare.

Attualmente risulta rinviato a giudizio dalla Corte dei Conti per un danno erariale da 3 milioni di euro. Il capo d’accusa, riguarda l’acquisto (sponsorizzato da Cecchi) da parte del Ministero di cui adesso è sottosegretario, di un presunto crocifisso di Michelangelo. Dopo averlo comprato per la cifra stratosferica di 3 milioni di euro (6 miliardi di lire), molti studiosi si sono affrettati a dire che l’opera non è attribuibile a Michelangelo ma ad un’artista minore e che quindi il suo valore, si aggira intorno a poche decine di migliaia d’euro.

Andrea Zoppini (dimesso)Scelto da Monti come sottosegretario alla Giustizia, ha lasciato nel maggio scorso il suo incarico, visto che è indagato – dalla Procura di Verbania – per concorso in frode fiscale e dichiarazione fraudolenta. I Pm, sostengono che Zoppini abbia aiutato, attraverso un’attività di consulenza, alcuni imprenditori della zona di Novara, a realizzare una frode fiscale di tipo transnazionale. Per il suo prezioso aiuto, secondo gli inquirenti, Zoppini ha ricevuto compensi in nero e su conti esteri.

Corrado Passera, Ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti

Terminiamo il “red carpet” dei tecnici indagati con il super ministro Corrado Passera, il quale risulta indagato (da 2 mesi!) dalla Procura di Biella per reati fiscali per un’operazione effettuata, tra il 2006 e il 2007, da Biverbanca, un istituto controllato in quegli anni da Intesa Sanpaolo, di cui il Ministro Passera era Amministratore delegato.

Per chi volesse approfondire, rimando a questo articolo de La Stampa: http://www3.lastampa.it/economia/sezioni/articolo/lstp/460638/

Detto ciò, mi domando e dico: ma veramente ci sono politici o presunti tali che vogliono ancora un governo Monti sine die? Ma scherziamo?
Forse aveva ragione il comico Boris Makaresko quando affermava: «la maggior parte dei nostri politici sono degli incapaci. I restanti, sono capaci di tutto».

MATTEO MARINI
per Wilditaly.net

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