Diciamocelo: lo stime americano, agli italiani, piace. E piace copiarlo un po’ come fanno i cinesi fotografando i nostri monumenti. I termini inglesi poi fanno proprio impazzire la casalinga di Voghera tanto quanto il grande manager milanese. Per fortuna però, almeno per qualche decennio, il sistema politico si era tenuto ben distante da introdurre il modello americano. Alla fine però ci siamo cascati anche noi.
Dopo Berlusconi che ha introdotto il nome nel simbolo, il marketing politico e i “grandi” sondaggi sembrava che fosse finita una cupa epoca della politica che era arrivata, bontà sua, a togliere il diritto ai cittadini di scegliere il proprio eletto in parlamento. Invece c’eravamo sbagliati…
Ormai la politica è solo quello. O poco più.
Guardiamo il video di sintesi del primo giorno del tour (ci siamo cascati nuovamente. Ve lo immaginate Berlinguer o Andreotti parlare di tour?) di Matteo Renzi con il camper in giro per l’Italia.
E ora facciamoci alcune domande: Dove sono finiti i militanti? Dove sono finiti i principi? E le idee? Tutto confinato al social network, alla “politica 2.0” e ai tour nelle città in cui l’elettore va ad incontrare il politico tanto quanto potrebbe fare per andare dallo spettacolo di comico (si guardino i risultati di Beppe Grillo a proposito) o ad un concerto di un cantante (a quando la discesa in politica di una rock star italiana?).