La vicenda del Gruppo Riva e dell’Ilva di Taranto meriterebbe certamente confronti più ampi, tuttavia…
Utili e soldi da investire
L’utile nel 2011 non è stato niente di che, diciamo intorno a zero, dopo una perdita di 66 milioni di euro nel 2010 e di 548 milioni nel 2009 (a livello della holding Riva Fire). Ma gli utili complessivi dal 2005 al 2008 erano 2.560 milioni. Insomma, il bilancio è positivo per 2 miliardi. Fare l’acciaio è un lavoro ciclico, quindi non ci si aspetta mai che il risultato finale sia stabile e positivo. Volendo, il gruppo Riva avrebbe potuto investire di più per migliorare l’impianto Ilva.
Diossina
Per quanto mi è dato di capire, è normale produrre livelli di diossina inferiori a 0,1 ng TEQ/nm3 (leggi qui i dati della Commissione europea, pagina 164). Avere un valore del genere era normale anche dieci anni fa. Invece, fino al 2008, l’Ilva di Taranto produceva una media di 4,5 ng TEQ/nm3. Per arrivare oggi ad 0,4, (vedi il Rapporto ambiente dell’Ilva, pagina 52).
Conclusioni
Tutto questo suggerisce che non mancavano né i soldi né la tecnologia per abbassare significativamente le emissioni dall’impianto di Taranto. La cosa strana è che l’impianto non sia stato chiuso prima.