Officine DemocraticheCaro Bersani, sulle regole delle primarie, dillo tu che…

di GUIDO FERRADINI e PAOLO BRIZIOBELLO - http://www.officinedemocratiche.it Siamo appena tornati da due giorni al seguito del camper di Matteo Renzi. Bellissima esperienza. Educativa. Un giro fra ...

di GUIDO FERRADINI e PAOLO BRIZIOBELLO – http://www.officinedemocratiche.it

Siamo appena tornati da due giorni al seguito del camper di Matteo Renzi.
Bellissima esperienza. Educativa. Un giro fra piccoli paesi e grandi città. Fra autostrade e tornanti di montagna. Fra centri d’arte, eccellenze del made in Italy e capannoni abbandonati.
Fra paesi ordinati e caotiche metropoli. Siamo rimasti impressionati dal numero di persone entusiaste. Giovani e meno giovani. Da Torino a Genova passando per Biella, Vercelli, Asti e Novara, Alessandria, Alba, sempre le stesse scene di festa. Sorrisi. Una sensazione di speranza e di ottimismo. Forse ancora possibile.
In Val d’Aosta abbiamo chiesto dove si svolgeva la manifestazione. E una signora con un bambino in braccio mi ha dato l’indirizzo e sorridendo. “Oggi è un giorno di festa sa”, mi ha detto, “arriva Matteo Renzi”.

Ad Alba, ed Alessandria ed a Genova ci dicono di non aver ricordo di manifestazioni politiche così partecipate. Fra ragazzi in jeans e signore eleganti.

Poi ad Arnad, in una meravigliosa giornata di sole di Ottobre, sotto le montagne, una signora ci ha detto: “io per registrarmi devo fare 30 chilometri, è assurdo. Perderò un giorno di lavoro. Ma lo farò. Non capisco però perché ci devono infliggere queste punizioni. In fondo voglio solo partecipare”. Su questo Bersani (Rosy Bindi, D’Alema e forse anche Nico Stumpo) dovrebbero riflettere. La partecipazione è democrazia. Introdurre regole per paura di “infiltrazioni” che potrebbero “falsare” il risultato elettorale è una scelta fuori da qualunque logica non solo politica, ma di buon senso.
Come se il 3% di credibilità di questa classe dirigente attuale fosse una percentuale ancora troppo alta.

Allora chiediamo aiuto al nostro segretario Pierluigi Bersani.

“Dillo TU ad un ragazzo di 17 anni che non potrà votare.
Dillo TU ad un operaio che fa i turni di notte che deve andare a registrarsi, al mattino sottraendo tempo alla famiglia. Dillo TU a chi deve fare 30 kilometri per andare a registrarsi, che lo facciamo per il suo bene.
Diglielo TU ad una dipendente il cui titolare è un leghista che deve dichairare di essere elettore del centrosinistra.
Diglielo TU ad un imprenditore di dichiarare il suo voto in una regione di centro destra, che deve firmare l’appello. Diglielo TU che NOI siamo un partito democratico. Diglielo TU. E poi non meravigliarti se qualcuno ti dice che NOI, democratici lo siamo solo per finta.

Diglielo! Perché NOI pensavamo che il Partito Democratico fosse diverso”

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