Siamo all’ennesimo ritorno del Caimano di Arcore? Torna l’incubo? Malgrado la paura dei mercati che guardano con apprensione e un po’ di paura alle parole pronunciate da Silvio Berlusconi dopo la sentenza di condanna per evasione fiscale, sembra proprio che il ritorno del cavaliere questa volta sia una farsa senza alcuna consistenza. Una farsa che assomiglia più agli ultimi discorsi populistici di Mussolini da Salò che non a un vero ritorno dell’ex premier sulla scena politica. Certo, con i suoi discorsi tra demagogia e populismo l’uomo di Arcore ricorda davvero un duce in via di estinzione. Dopo l’attacco al governo dei tecnici guidato da Mario Monti e alla Merkel, dopo l’affondo all’Europa, ci manca soltanto un discorso contro le plutocrazie europee per completare il quadro ma se si guarda alla sostanza la reazione di Berlusconi e assai più prosaica, é dovuta al fatto che l’inventore dei sondaggi, l’uomo che ha fatto dei sondaggi il suo strumento politico ha scoperto che ormai da mesi il suo partito é in pieno declino e che non ci sono speranze di un ritorno alle vecchie glorie del passato. La cosa che fa specie é che anche in questo frangente sono stati i suoi affari personali ha determinare le sue scelte. Fino a qualche giorno fa il nostro signore di Arcore sembrava un padre della patria, nel video diffuso in tv sosteneva di essersi fatto da parte per il bene comune. Ma non appena é arrivata la sentenza di condanna a suo carico Silvio Berlusconi ha cambiato rotta nella speranza di suscitare negli italiani quel sentimento anti europeo a cui stanno lavorando le destre estreme in Europa. L’unico vero incubo che resta intatto é quello della crisi economico finanziaria che il cavalier Silvio Berlusconi ci ha lasciato in eredità.
29 Ottobre 2012