A cosa serve una legge elettorale con una soglia al 42,5% per il premio di maggioranza? Il Pd ha risposto dicendo che è una manovra per fargli perdere le elezioni. Sono banalmente d’accordo, è così, ma questo è tutto? Evidentemente no: perché la vera domanda riguarda quanto e a cosa serva all’Udc che nessuno vinca le elezioni.
Sono consapevole che siamo al limite dello spoiler ingannevole da serie tv, ma altrettanto innegabile trovo che al centro di qualsiasi strategia dell’Udc ci sia la corsa per il Quirinale di Casini.
Creare le condizioni per il Monti bis, in quest’ottica, dovrebbe risultare la prima preoccupazione per chi voglia provare a raggiungere il Colle. Così il blitz in commissione sulla legge elettorale, cui ha partecipato anche l’Udc, si rende compatibile con la trama centrista.
Bloccato Monti a litigare con lo spread e a gestire la giostra di una maggioranza variopinta, la strada per il Colle si troverebbe sgombra dal più insidioso dei competitor, e quindi Casini vedrebbe le sue chances aumentare significativamente.
Inoltre una legge elettorale che non permettesse alle urne di restituire una maggioranza autonoma sarebbe altrettanto utile anche per un altro aspetto. Per Casini è infatti importantissimo che non esista una maggioranza in grado di eleggere autonomamente, al terzo scrutinio, un Capo dello Stato che gli sia gradito.
La pazza idea della soglia al 42,5%, quindi, sarebbe per il leader centrista la chiave del coronamento del suo sogno. L’ingorgo istituzionale che seguirà il voto, difatti, renderebbe necessaria l’immediata verifica dell’esistenza di una maggioranza trasversale che si rassegni al Monti bis. Casini è da tempo il principale sponsor di questa opzione e la saluterebbe davvero con “viva e vibrante soddisfazione”. E detta come l’abbiamo detta qui, ha i suoi bravi motivi.