Rosario Crocetta ci prova, ma trova davanti a sè un muro. A Palazzo D’Orleans, sede delle presidenza della regione, ci sono 21 addetti stampa, che gravano sulle cassa della regione più sprecona d’Italia per 3,2 milioni di euro l’anno.
Il neo presidente della regione vuole fare piazza pulita, e ripartire con la “spending review”, proprio dall’ufficio stampa della presidenza regione. Crocetta non ha dubbi:«Intanto azzeriamo questo ufficio quindi valuterò tutti i curricula. E magari ne terrò quattro o cinque, tra gli addetti stampa che hanno lavorato meglio. E daremo anche spazio a chi vorrà entrare da fuori. Nemmeno alla Rai o a Repubblica ci sono 21 capiredattori».
Ma l’operazione portata avanti da Crocetta non è affatto facile. I 21 addetti stampa sono stati assunti quando sullo scranno più alto di Palazzo D’Orleans sedeva Totò Cuffaro. Successivamente Raffaele Lombardo, eletto nel 2008 presidente della regione, li confermò.
Oggi Crocetta vuole voltare pagina, ma se la deve vedere con i vincoli contrattuali dei giornalisti, e anche con l’ordine dei giornalisti. Il cdr dell’ufficio stampa della presidenza della regione ritiene che «qualsiasi decisione non possa essere assunta se non attraverso il rispetto delle norme previste dal contratto di lavoro dei giornalisti, a noi applicato, e dallo Statuto dei lavoratori».
Sulla stessa lunghezza d’onda l’ordine dei giornalisti:«I colleghi dell’Ufficio stampa della Regione sono sottoposti da giorni ad attacchi tanto scomposti quanto di difficile comprensione, da parte del nuovo presidente della Regione, Rosario Crocetta. Prima ancora di mettersi alla guida della complessa macchina dell’amministrazione regionale, prima ancora di affrontare i costi dei duemila dirigenti, Crocetta – prosegue la nota dell’Ordine – ha individuato in 21 giornalisti la causa di tutti gli sprechi della Regione, giungendo a dichiarare che intende mandarli via per prenderne di nuovi. Ma attenzione, sempre con criteri fiduciari. Non parla, Crocetta, di concorsi e selezioni trasparenti, ma di curricula che gli si dovranno presentare e che egli stesso intende verificare».
Come finirà? Presto lo scopriremo.
Twitter: @GiuseppeFalci