Tonino L. è titolare di un’officina di riparazioni auto. Un meccanico, insomma. Nel gennaio 2008 entra in un inferno burocratico: gli sequestrano l’officina e in particolare due “ponti elevatori”. Polizia municipale e Asl dicono che non sono rispettate le norme in materia di sicurezza, Tonino sostiene che non è vero. Ma la storia non è questa. Processo penale, via crucis nei vari uffici per tentare di riaprire bottega. Tutto inutile. La clientela scompare, vede i sigilli e non ne conosce la motivazione. Quando un’attività è sequestrata, le cause possono essere tantissime, anche eventuali collusioni con la criminalità organizzata. Il meccanico si arrende. Nel 2010, due anni dopo, arriva finalmente il provvedimento di dissequestro ma Tonino ormai aveva deciso: l’officina si era trasferita in altri locali, in un altro quartiere dove ricominciare tutto d’accapo. Sembra una persona perbene, il signor L.; si è persino indebitato per non licenziare i due operai alle sue dipendenze, ancora oggi sta pagando le rate del finanziamento. Colpo di scena: arriva l’accertamento dell’agenzia delle entrate. “Caro sig. L., con due dipendenti e il suo “costo del venduto”, secondo noi avrebbe dovuto dichiarare molto di più. Favorisca 45 mila euro e togliamo il disturbo, oppure chi fornisca adeguate spiegazioni”. Scatta il cosiddetto “accertamento per adesione”, Tonino e il suo consulente fiscale spiegano quello che è accaduto, supportando tutto con documentazione relativa ai tanti sequestri e dissequestri. E chiedono l’annullamento della multa. Al di là del “giuridichese”, la spiegazione è sinteticamente questa: con l’officina chiusa per due anni, come avrei potuto essere “congruo e coerente”? Il meccanico è in attesa del responso. Vi faremo sapere tra una settimana cosa è accaduto.
Giuseppe Pedersoli
P.s. Questo post è stato scritto dopo che l’agenzia delle entrate ha deciso. Ma venerdì scorso Tonino e il suo consulente non sono riusciti a ritirare il provvedimento. Nessuno vuole fare pressioni. Entro venerdì prossimo il meccanico conoscerà la decisione dei funzionari del fisco, decisione che – ripeto – già è stata presa. Ve la faremo conoscere.