Accadde DomaniBerlusconi da Giletti: “Mi alzo e me ne vado”. Un’altra caduta di stile del Cavaliere.

Abituato con i maggiordomi alla Angelino Alfano, ai tappetini come Barbara D'Urso, ai lecchini d'oro come Bruno Vespa, ai servi sciocchi del suo partito e purtroppo di una parte della stampa italia...

Abituato con i maggiordomi alla Angelino Alfano, ai tappetini come Barbara D’Urso, ai lecchini d’oro come Bruno Vespa, ai servi sciocchi del suo partito e purtroppo di una parte della stampa italiana, Silvio Berlusconi ancora una volta ha voluto vestire i panni penosi del boss. Ospite di Massimo Giletti in Rai il Caimano ha messo in scena una pessima e insopportabile performance, degna di un uomo che è abituato a essere circondato da cortigiani. Durante l’intervista andata in onda oggi pomeriggio, Massimo Giletti faceva, grazie a Dio, il suo mestiere, cercava di intervallare al monologo del Cavaliere qualche timida domanda chiarificatrice sulle ultime bugie sfoderate dall’ex premier. Nulla di critico, semplicemente un po’ di informazione. Ma per il signore di Arcore i giornalisti non devono fare domande, devono soltanto ascoltare, fare sorrisetti, acconsentire o al massimo come ha fatto Barbara D’Urso, intervenire con domande graziose tipo: “Presidente, mi si é fidanzato?”. È così quando Massimo Giletti ha osato riportare una domanda fatta da Massimo Franco del Corriere della Sera, il signor Berlusconi si è arrabbiato, gli occhi da cinese sono diventato ancora più sottili, il ciuffo sulla testa si è inalberato e con tono imperioso l’uomo di Arcore ha detto: “Se mi interrompe ancora io me ne vado….lei sta facendo disinformazione (sic!)”. Una penosa sceneggiata quella di Berlusconi. Massimo Giletti tuttavia non si è perso d’animo ricordando all’ex capo di governo che non era più nel salotto di casa sua governato da Barbara D’Urso. Non l’avesse mai detto. Berlusconi si è affrettato a difendere la sua Barbara ma ormai la figuraccia era stata fatta. C’é da dire che Giletti è stato fin troppo buono, quando Berlusconi ha minacciato di andarsene si meditava un “Si accomodi”.

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