Secondo la tradizione l’anteprima di un film dovrebbe essere la “prima” proiezione del suddetto.
Averne il più possibile è diventato per i festival di cinema da qualche anno a questa parte una questione d’onore e di vanto, e per potersele permettere si è assistito a vere e proprie guerre, economiche e politiche, affinché un tal film piuttosto che un altro andasse a Venezia e non a Toronto, a Roma invece che a Torino, a Berlino prima di Cannes (anche se queste “lotte” sembrano molto più esplicite nel nostro paese…).
Per rimediare forse all’impossibilità di avere tutti anteprime all’altezza, è nata una serie di sotto-categorie che – se spiegate bene – farebbero capire quanto la loro rilevanza sia limitata (per il prestigio, ovviamente, perché portare un film “nuovo” in una determinata area geografica è sempre importante: proporre buoni film già visti da qualche parte nel mondo spesso è più significativo che proporne di nuovi ma meno buoni, lapalissianamente parlando).
L’anteprima “mondiale” è quella assoluta, la prima volta – davvero – in cui il tale film viene mostrato in pubblico (solitamente in una serata speciale a inviti o ad un festival). I festival maggiori – un tempo, specie per i documentari, in Italia vigeva tale regola anche per i medio-piccoli – pretendono per l’inserimento in concorso e, spesso, anche nelle sezioni collaterali tale requisito.
Abbastanza ambita è anche l’anteprima “internazionale”, vale a dire (nell’uso comune) la “prima” assoluta al di fuori dei confini nazionali in cui il film è stato realizzato. C’è poi l’anteprima nazionale, che sta a dire che è la prima volta che viene proiettato nella nazione dell’evento, e a scalare quella regionale, provinciale, cittadina… (queste ultime di solito sono segnalate genericamente come “anteprime”, in modo che il pubblico meno attento non si accorga del minor prestigio).
Così, senza l’obbligo di specificare, basterà leggere un po’ di programmi di festival per capire quante volte gli stessi film vengano proposti in teoriche “anteprime”, così come le recensioni su giornali e web sono spesso indicate come “in anteprima”, ma non si capisce mai bene rispetto a chi o cosa.
Pensandoci, è lo stesso destino che hanno subito le trasmissioni di film in televisione in “prima visione”. Una volta era facile, dal cinema – passando per l’home video – si arrivava in tv e la “prima volta” che avveniva era indicata come “prima”. E basta.
Oggi no, perché si passa attraverso il digitale di Sky o di Mediaset Premium, e ognuno di loro ha la sua “anteprima”. Poi c’è la prima volta della trasmissione in chiaro, e nessuno perde l’occasione di segnalarla come “prima visione” (in chiaro, ovviamente, ma questo viene taciuto).
Si è arrivati al paradosso – basta leggere i giornali di programmi tv con occhio avveduto – che viene segnalata la “prima” anche per la prima volta che tale film viene trasmesso su quel determinato canale! Un film passato su Canale 5 l’anno prima e mai trasmesso da Raidue, quando passerà su quest’ultima verrà segnalato come in “prima visione”…
Si arriverà a segnalare anche la “prima visione” per il primo passaggio alla tal ora, o nel tal giorno della settimana…
Ma al pubblico interessa davvero? A ognuno di noi credo interessi la propria personale “anteprima” di un film, la scoperta di una pellicola che sia fresca di stampa o di 70-80 anni fa. Il resto sono chiacchiere e lotte (inutili) tra festival.