Ci sono mestieri impossibili da spiegare, ancora più difficili da capire.
Se da una parte si penserebbe subito, seppur inconfessabilmente, a professioni come l’accarezzatrice di materassi nelle televendite, il tronista o banalmente il producer, quando si presenta invece la necessità di enumerare seriamente i lavori più incomprensibili ecco spuntare nomi impronunciabili come: l’addetto all’ammannocchiamento, il cavasolchi a mano, l’abbacchiatore d’olive e il ribattitore di chiodi.
Provate invece a chiedere a una persona qualunque, fermata magari apposta per strada, di cosa si occupa chi lavora in comunicazione…all’improvviso scoprirete che secondo lui il tronista fa probabilmente un lavoro socialmente più utile del vostro.
Chi fa il mio lavoro vive purtroppo questa deprimente ma comunque comica realtà: nessuno, nemmeno la propria madre o il proprio compagno di vita, ha la più pallida idea di quale sia veramente il nostro lavoro.
In effetti molto spesso nemmeno chi ci assume capisce fino in fondo qual è il nostro lavoro…
Tutti fanno finta di averlo capito, le amiche più care a volte sfiorano anche la credibilità mentre annuiscono serie ascoltando i vostri aneddoti ma poi succede, sempre: una domanda posta male, una risata al posto sbagliato, uno sguardo perso e casca l’asino.
Convivo con questa storia da anni e, ormai da tempo, ho smesso di sforzarmi di spiegare:
“Che lavoro fai?”
“Mi occupo di comunicazione.”
“…Ah…bello”
Ok, a posto così, parliamo d’altro.
Fino a poco tempo fa tutto bene quindi, abituatissima e serena di fronte a situazioni di questo tipo mi sentivo piuttosto una privilegiata incompresa, profondamente anticonvenzionale e libera dagli schemi perché impossibile da definire.
Fino a poco tempo fa…eh sì, perché poi ho cominciato a lavorare per Easybaby e al nebuloso mondo della comunicazione si è mescolata anche la galassia di argomenti che riguardano le mamme e i bambini.
Comunicazione ma anche mamma per le mamme…questo probabilmente è stato troppo per chiunque.
Di anni di studio non rimane che questo:
“Che lavoro fai?”
“Mi occupo di comunicazione, lavoro per un sito e un canale televisivo per i genitori, per le mamme.”
“…Ah…bellissimo…senti non è che allora mi aiuteresti a cercare una baby sitter per questa estate?”
Fatemelo dire: il mestiere di scrivere a volte è davvero una fregatura.
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