Apologia di SocrateL’italia è un grande paese

In paese si conoscono tutti. In paese non sei solo Mario Rossi o Alberto Bianchi, sei anche e soprattutto il figlio del ragionare, il fratello dell'ingegnere e così via. Non che sia necessariamente...

In paese si conoscono tutti.
In paese non sei solo Mario Rossi o Alberto Bianchi, sei anche e soprattutto il figlio del ragionare, il fratello dell’ingegnere e così via. Non che sia necessariamente un male, anzi. Magari se sei una persona conosciuta ti fanno credito (che in tempi di crisi non è affatto cosa da poco), magari se ti occorre un certificato o un’analisi in ospedale puoi saltare le trafile burocratiche. Magari.

Insomma può far comodo vivere in paese, finchè sei una persona conosciuta.

Se il paese è un po’ più grande però non si riesce a conoscere tutti. Allora avremo che alcuni traggono beneficio dall’essere conosciuti, ma molti altri no. Il commercialista non ti fa pagare, perché tu curi gratis i denti ai suoi bambini e lo stesso vale per l’avvocato, finché sei dentro il giro. Fuori dal giro, però chi ti conosce? Se non sei conosciuto devi pagare anche per chi vive di conoscenze.

In paese c’è poi meno posto per nuovi commercialisti, medici e avvocati. Così è facile che il nuovo avvocato sia figlio di quello vecchio e anche aprire un nuovo negozio magari non è sempre facile perché se non ti conoscono, non si fidano.

In città è tutto diverso perché ci si conosce molto meno e c’è tanta gente di passaggio. In città sei costretto un po’ a fidarti un po’ a sperimentare eppure riesci a sopravvivere anche se prima di un acquisto non avevi mai visto il negoziante. In città arrivano gli aspiranti medici, commercialisti e avvocati per cui non c’era posto in paese e tante volte uno spazio riescono a crearselo.

Insomma, in città c’è opportunità di scelta e di cambiamento in paese la tranquillità dello status quo; dunque le persone che vogliono qualità della vita migliori,istruzione e prospettive migliori dei propri genitori devono guardare alla città e non al paese.

L’esito delle primarie del PD ci confermano che l’Italia è un grosso paese.

Un posto dove il cambiamento è più minaccia che opportunità, dove essere giovani (non solo) in politica è un handicap (a meno di non aver bella presenza e atteggiamento compiacente); dove portare istanze nuove vuol dire farsi rottamatori e sollevare dubbi significa farsi rivoluzionari. Certo il PD non è l’Italia, ma in quest’occasione ne ha fornito un’efficace rappresentazione.

C’è poco da stare allegri visto che mentre noi rimaniamo un grosso paese il resto del mondo diventa sempre più un’unica grande città.

@massimofamularo

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