Altro Che SportSaltare con gli sci anche senza neve: si può, con i trampolini in ceramica

  Lo scorso 8 dicembre a Sochi, in Russia, si sono disputate le gare di Coppa del Mondo di salto con gli sci che hanno inaugurato i trampolini dell’Olimpiade 2014. In televisione le immagini della ...

Lo scorso 8 dicembre a Sochi, in Russia, si sono disputate le gare di Coppa del Mondo di salto con gli sci che hanno inaugurato i trampolini dell’Olimpiade 2014. In televisione le immagini della sede dei trampolini medesimi, Krasnaja Poljana, erano molto belle: montagne verdi, boschi, verde anche il trampolino con solo i due binari del tradizionale colore bianco. Di neve un po’ ce n’era, ma soltanto nella zona di atterraggio – sparata da cannoni di ultima generazione.
D’altra parte Sochi è un porto sul Mar Nero, e Krasnaja Poljana è una località sciistica posta a pochi chilometri di distanza. È come dire che hanno disputato una gara di salto con gli sci a San Marino, con vista sul mare di Rimini (la latitudine, dice la Wikipedia, è più o meno quella).

Il tutto è stato reso possibile da una nuova tecnologia di costruzione dei trampolini (qualche info ancora dalla Wikipedia) che utilizza la ceramica. Nei binari viene fatta scorrere acqua e poi si fa ghiacciare, e ciò rende la rampa di lancio «molto simile» (dicono i costruttori) ai trampolini tradizionali.
Con questi manufatti, che la neve ci sia o non ci sia, le gare si possono disputare lo stesso. Anzi, se non c’è la neve è quasi meglio perché così il pubblico può assistere dal vivo senza congelarsi, magari anche in piena estate.

In effetti gli organizzatori delle gare di salto, sia di Coppa del Mondo sia di altri circuiti ancora non esistenti, un po’ ci sperano nell’allungamento della stagione agonistica anche oltre i tradizionali mesi invernali. Soprattutto in nazioni come la Germania e l’Austria in cui il salto con gli sci raggiunge livelli di popolarità altissimi, con movimenti economici paragonabili se non superiori a quelli dello sci alpino.
Di questo ha parlato Riccardo Crivelli su la Gazzetta dello Sport del 14 dicembre, senza nascondere altri particolari dell’evoluzione di questo sport che stanno creando problemi agli atleti: per esempio i trampolini sono sempre più grandi e le tute sono state modificate dai regolamenti per essere meno portanti. Ciò costringe a partenze più in alto sulla rampa per creare più velocità, e gli impatti degli atterraggi diventano più traumatici. Il detentore della Coppa del Mondo maschile, Anders Bardal, per esempio, non ha partecipato alle gare successive a quelle di Sochi a causa di una infiammazione alle ginocchia.

A prescindere dalle condizioni, le gare si sono disputate regolarmente (qui una cronaca, sul sito web DirettaRadio) e il pubblico si è divertito senza congelarsi – in linea con la temperatura media di Sochi d’inverno che è intorno ai 6 gradi centigradi, e il ghiaccio non c’è quasi mai.
Se serve ad aumentare la popolarità di uno sport, ben venga la tecnologia.