Breve storia ma grande passione

La graphic novel, intesa come una delle espressioni piu’ vivaci della cultura urbana contemporanea, invoca un ruolo da protagonista anche sulla produzione culturale araba. E se industria e creativi...

La graphic novel, intesa come una delle espressioni piu’ vivaci della cultura urbana contemporanea, invoca un ruolo da protagonista anche sulla produzione culturale araba. E se industria e creativi cominciano a comunicare sul serio, il dinamismo di questi anni si trasformera’ in nascita di un genere.

Per capire che succede, nell’ottobre scorso me ne sono andata ad Algeri perché qui si svolge FIBDA, il Festival Internazionale del Fumetto di Algeri, appuntamento fisso per autori e lettori nel mondo arabo, anche perche’ dal 2008 ha infilato 5 edizioni consecutive. C’era anche l’Italia. L’Istituto italiano di cultura di Algeri ci ha portato come ospite straniero il bravo Manuele Fior. (Niente paura: una connessione alla velocità di un bradipo ed uno stato di polizia fortissimo garantiscono un buon livello di sicurezza)

FIBDA quest’anno ha premiato nella categoria Album in lingua araba una graphic novel libanese. Si tratta di “Una città nei pressi della Terra” (Vol. 1), opera in bianco e nero ambientata in una sorta di Ghotam City mediorientale che in realtà è Beirut. L’autore è George Abou Mhaya, un vero talento nel disegnare e ricreare le ambientazioni. E’ stata pubblicata nel 2011 dalla casa editrice libanese Dar Onboz, premiata nel 2012 nella categoria Opera Prima alla Fiera del libro per bambini di Bologna. Da Dar Onboz mi fanno sapere che parteciperanno alla fiera italiana anche quest’anno.

In generale si puo’ dire che gli autori libanesi hanno ottenuto finora maggiore visibilità internazionale anche perché si sono espressi sin dall’inizio in una verità di lingue, al di la’ dell’arabo. Mazen Kerbaj – che è davvero bravo, a detta di chi è piu’ esperto di me – disegna per lo più in francese. Joumana Medlej lo fa in inglese. Mentre la rivista pionieristica a fumetti “Samandal” è trilingue (arabo-francese-inglese). Il loro è un mondo popolato di figure eclettiche indipendenti. Mazen Kerbaj, che ha all’attivo una decina di libri fra cui spicca la graphic novel “Une enfance heureuse” (2008), ha anche un’altra professione, in cui vanta un primato. Nel 2000 ha suonato allo Strike’s pub di Beirut, in duo con la saxofonista libanese Christine Sehnaoui, realizzando – in pratica – il primo concerto di musica improvvisata del Medio Oriente.

In altri contesti gli autori arabi hanno avuto una sorte piu’ travagliata. “Metro”, la prima graphic novel egiziana per adulti, ha una sua storia che è quasi un romanzo a sé. Magdy El Shafee, illustratore e intellettuale egiziano, l’aveva terminata nel 2008. Si tratta di un thriller a fumetti, storia d’amore e romanzo politico metropolitano, che ha come protagonista un giovane esperto di informatica che rapina una banca con la complicità di un politico. Abbastanza in quell’anno per una confisca immediata del volume, l’arresto dell’editore (il celebre blogger egiziano Mohammed Elsharkawi che adesso sta avviano un nuovo progetto editoriale sempre sui fumetti) e un processo concluso con una multa per aver compromesso la moralità pubblica. Una traduzione integrale del volume è stata pero’ pubblicata in italiano (Il Sirente, 2010) e in inglese (Metropolitan Books, 2012), a testimonianza di un mondo arabo del fumetto che fra censura e denuncia sociale sta conquistando nuovo pubblico.

Inoltre, dall’Egitto post-Mubarak sono usciti nel 2011 la raccolta per adulti Autostrade e il magazine indipendente Tok Tok (dal nome del curioso mezzo di trasporto indiano), giunto alla 7ma edizione, dove non ci sono nè supereroi ne’ modelli stranieri, ma a farla da padrone sono le strade della capitale egiziana. Nel contesto urbano del Cairo – come in quello libanese – spesso la cultura dei fumetti si fonde con quella musicale o dei graffiti. Speriamo quindi che anche Mohamed Fahmy, a.k.a.Ganzeer, uno dei volti piu’ noti della street art in Egitto, torni presto a lavorare ad una nuova graphic novel.

In virtu’ di una tradizione che risale agli ani ’60/’70 con i fumetti per bambini, sono in fermento anche i disegnatori di Marocco e Tunisia. In questi paesi si organizzano piccoli – ma sempre piu’ popolari – festival (vedi quello di Tazarka, a 75 km da Tunisi), che giocano un ruolo chiave nell’innescare nuova creatività e aiutare gli autori a farsi pubblicare.

La novità del 2013 potrebbe pero’ arrivare dalla Giordania. E chiamarsi Drabzeen. Per il momento è solo una pagina Facebook dove Khaled Sadaqa e Hassan Manasrah pubblicano le loro illustrazioni. I fan sono tanti e non sono soltanto connazionali giordani. I due autori pensano quindi che sia arrivato il momento di pubblicare sul serio. Almeno così mi hanno detto.

Credits illustrazione: Cortesia Drabzeen

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