Si fa un gran parlare di rinnovamento e di ricambio generazionale, ma putroppo i leader politici scesi o saliti in campo hanno tutti scavallato i 60 anni, escluso Antonio Ingroia che di anni ne ha comunque 54 e fino ad arrivare all’eccesso Berlusconi che nonostante il revamping estetico e la fidanzata bambina, non può arrestare gli 80 anni che raggiungerà alla fine della prossima legislatura. Non sfugge a questa logica nemmeno Beppe Grillo che proprio ieri, nel comizio di Perugia, ha serenamente ammesso che a 65 anni a casa in pantofole si sarebbe annoiato, condizione che peraltro appartiene a chi in pensione c’è già andato da un pezzo, così tanto per dire.
Pier Luigi Bersani merita un discorso a parte, e non lo dico solo per spirito di appartenenza, bisogna dargli atto che un confronto generazionale(Matteo Renzi) , il segretario l’ha chiesto e vinto alle Primarie , sarà piuttosto interessante verificare la cifra di cambiamento che sarà in grado di proporre in caso di vittoria, ben vengano quindi le liste con giovani e donne e ben venga il ri-coinvolgimento del sindaco di Firenze in campagna elettorale, ma il vero giro di boa, a mio giudizio, sarà la composizione della squadra di Governo. Qualche anticipazione segretario?