Una voce poco faDicono che Casini parli di Prodi al Quirinale (e di molte altre poltrone da dividersi)

Tempo di campagna elettorale? Ma no, per qualcuno è già tempo di godersi la meritata vittoria, e di organizzarsi in vista della necessaria divisione del meritato raccolto. E insomma, tra chi già ra...

Tempo di campagna elettorale? Ma no, per qualcuno è già tempo di godersi la meritata vittoria, e di organizzarsi in vista della necessaria divisione del meritato raccolto. E insomma, tra chi già racconta, sicuro, cosa succederà dopo il voto del 24 febbraio c’è Pier Ferdinando Casini. Uno sempre ben lontano dal 10%, e spesso più vicino al 5%, ma sempre vicinissimo ai direttori dei giornali e giornalini, dei telegiornali e telegiornalini, ai salotti e ai salottini, ai vescovi e ai vescovini, agli imprenditori (uno in particolare), ad alcuni sindacalisti, a diversi signori delle tessere del sud.

E insomma, Casini ovviamente può sbagliare, ma secondo lui dopo il voto finiremo così: al Quirinale va Romano Prodi. A Palazzo Chigi: Bersani, a meno che la Lista Monti non arrivi (solo lei) al 12%. Il tavolo in quel caso si riaprirebbe, anche in base al risultato complessivo del centrosinistra e degli altri. Ma in quel caso sarebbe quotata una premiership di Monti – a proposito, ma è vero che il professore sta sondando un nuovo giro di tecnici da mettere in lista e da presentare come “ministri in pectore? -, pronto a staffetta con Bersani quando Monti dovesse tornare in Europa alla prima metà della legislatura. Alla Camera? Vendola. Sì, Vendola, certo: forse in memoria del fatto che quando la si diede a Bertinotti lui sedette là, zitto zitto, e non ruppe più i coglioni. 

E al Senato? Al Senato verrebbe voglia di lasciare la sorpresa. Ma tanto non durerebbe. Già, perché stiamo scrivendo – dopotutto – un testo che ambisce a riferire alcune conversazioni private che hanno per protagonista Pier Ferdinando Casini. E voi ve lo vedete il buon vecchio Pier, 30 anni in parlamento senza mai un giorno di pena, che parla di poltrone e non se ne tiene una per sè?

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