Apro il pezzo odierno con la frase del giornalista Andrea Scanzi, ospite de ‘L’Aria che tira’ su La7, che ha fatto andare su tutte le furie Alessandra Mussolini, anche lei in diretta.
Che poi ha esordito con un “io devo stare qua a sentire questa testa di cazzo?”, prima di alzarsi e lasciare lo studio. Dimostrando ancora una volta sia la sua pochezza politica sia la sua violenza comportamentale.
Ma, al di la della nipote, mi chiedo come si fa ad avere rispetto per un uomo che ha rappresentato, avendoci precipitato dentro, il periodo più buio, drammatico e triste della nostra storia?
Un uomo che per oltre ventanni ha portato il nostro Paese sull’orlo di un baratro da cui abbiamo rischiato di non uscire più, che ci ha fatto entrare in guerra al fianco di Adolf Hitler. Un dittatore che ha privato l’Italia, e gli italiani, della libertà, dei diritti giuridici e civili, che ha promulgato le barbare leggi razziali.
Io non ho rispetto di Benito Mussolini. Non posso averlo, non voglio averlo.
Ma ho rispetto di Gobetti, Matteotti, di tutte le persone che sono state devastate dal Duce.
Ho rispetto per chi ha lottato, ed e morto, per restituirci la libertà. La stessa libertà che permette ad una Mussolini di sedere in Parlamento.
Ho rispetto per i partigiani che hanno rischiato le loro vite, ed in tantissimi casi purtroppo l’hanno persa, per combattere la dittatura.
Ho rispetto per i tanti “martiri” della democrazia e della libertà barbaramente trucidati durante il “ventennio” di terrrore.
Ho rispetto per i 42 fucilati nel ventennio su sentenza del Tribunale Speciale.
Ho rispetto per coloro che subirono 28.000 anni di carcere e confino politico.
Ho rispetto per gli 80.000 libici sradicati dal Gebel con le loro famiglie e condannati a morire di stenti nelle zone desertiche della Cirenaica dal generale Graziani.
Ho rispetto per i 700.000 abissini barbaramente uccisi nel corso della impresa Etiopica e nelle successive “operazioni di polizia”.
Ho rispetto per i combattenti antifascisti caduti nella guerra di Spagna.
Ho rispetto per i 350.000 militari e ufficiali italiani caduti o dispersi nella Seconda Guerra mondiale.
Ho rispetto per i combattenti degli eserciti avversari ed i civili che soffrirono e morirono per le aggressioni fasciste.
Ho rispetto per i 45.000 deportati politici e razziali nei campi di sterminio, 15.000 dei quali non fecero più ritorno.
Ho rispetto per i 640.000 internati militari nei lager tedeschi di cui 40.000 deceduti ed i 600.000 e più prigionieri di guerra italiani che languirono per anni rinchiusi tra i reticolati, in tutte le parti del mondo.
Ho rispetto per i 110.000 caduti nella Lotta di Liberazione in Italia e all’estero.
Ho rispetto per le migliaia di civili sepolti vivi tra le macerie dei bombardamenti delle città.
Per questo non ho alcun rispetto, ne mai ne avrò, per Benito Mussolini.