Voglio condividere con voi la mia ansia pre- esame. Domani devo affrontare lo scritto di letteratura italiana 1. In pratica, mi aspetta una versione in prosa con commento di un componimento a caso di uno scrittore qualunque dal ‘200 al ‘600. Insomma, anche volendo fare la studentessa modello, conoscere a menadito ogni componimento scritto nell’arco di cinque secoli (il ‘200 e il ‘600 sono compresi) sarebbe impresa ardua. Assai ardua. E così eccomi qua. 28 anni, la mia seconda volta all’università, e la stessa ansia della notte prima degli esami di maturità. La domanda è: si finisce mai di avere ansia prima di qualcosa di importante? Che sia un esame, un appuntamento, un evento, un avvenimento importante… Io dico di no. La notte prima è sempre qualcosa di terribile, se sai di non aver studiato abbastanza, di troppo breve, se vuoi provare a recuperare ore di studio perse chattando, di troppo lungo, se vuoi far finta che il giorno dopo sia un giorno qualsiasi. E non parliamo dei rituali… Chi non ne ha uno? La penna giusta, il braccialetto portafortuna, il libretto sempre nella stessa tasca della borsa… Io ne ho uno solo, è un trucco che mi ha insegnato mio padre: convincermi che mi chiederanno l’argomento che so meglio di tutti. E poi sì… c’è un’altra cosa che faccio la sera prima di un esame: guardo l’orario dei treni e scelgo sempre “tre treni prima” di quello che potrei prendere per arrivare in orario. Ma forse questa non è proprio superstizione…
9 Gennaio 2013