■ Chi è Umberto Ambrosoli?
Il candidato del centro sinistra alla presidenza della regione Lombardia, Umberto Ambrosoli, ci ha concesso un’intervista durante la quale abbiamo affrontato alcune tra le tematiche più discusse nelle ultime settimane: lavoro, sanità, trasporti, mafia, e le proposte per risolvere le situazioni di crisi che si sono venute a creare.
In primo luogo abbiamo chiesto per quale motivo CL abbia il sostanziale monopolio della sanità lombarda: il dott. Bresciani ha rappresentato in un’intervista di diversi anni fa la convinzione che sia cosa giusta che i direttori generali siano nominati tenendo conto del responso delle urne, mettendo dunque in secondo piano il merito. Per questo motivo la sanità è stata spartita in tante delle sue cariche di assoluto rilievo a soggetti dal pensiero conforme a quello del presidente della regione Lombardia.
Un’altra domanda che abbiamo fatto riguarda la possibilità di coinvolgere persone fuori da qualsiasi appartenenza o gruppo, avvalendosi dunque di collaboratori non presenti in alcuna lista. Ambrosoli ha specificato che la sua lista civica è composta solo da persone che non hanno avuto incarichi di rappresentanza politica sotto alcun partito: non si tratta tuttavia di ostilità verso chi ha già svolto incarichi di questo tipo, ma di una volontà di differenziazione.
Nel frattempo è stata lanciata sul web anche una piattaforma di partecipazione programmatica alla quale si sono iscritte in pochi giorni più di 500 persone che hanno partecipato alla discussione sui programmi. E’ anche vero che nel momento in cui si chiede il parere dei cittadini, bisogna essere pronti ad accogliere le loro richieste, e questo richiede una partecipazione attenta, assidua, e molto impegno. In alcune circostanze le proposte non sono sostenibili dal punto di vista economico e finanziario, ma si sta lavorando per tradurre tali idee in qualche cosa che sia invece sostenibile, sia a livello economico che ambientale.
Abbiamo parlato anche della questione relativa alla disoccupazione giovanile: secondo Ambrosoli bisogna creare sviluppo in grado di rispondere alla domanda di lavoro che produciamo ogni anno. Non si tratta di qualche cosa di astratto, ma della vita delle persone, della possibilità di creare famiglie, non diventare un paese di anziani, evolversi e crescere. Naturalmente lo sviluppo è difficile da creare quando le risorse sono tanto scarse, ma la proposta è di usare le risorse verso quei settori capaci di creare un vero e proprio volano in termini di posti di lavoro duraturi, come le nuove tecnologie, infrastrutture moderne, creatività e design, nonché la piccola industria manufatturiera.
Il problema sta nello scollamento tra il mondo dell’istruzione e della formazione e il mondo dell’impresa: tantissimi cittadini lombardi si sono impegnati, hanno studiato all’estero, hanno imparato le lingue, per poi venire in Italia a lavorare e scoprire che non vi è nulla di coerente con le aspettative che sono stati invitati a coltivare per anni e con la loro formazione.
Un’altra tematica affrontata nell’intervista è stata quella degli immigrati comunitari ed extracomunitari: l’economia della regione Lombardia non starebbe in piedi se non fosse grazie al contributo di decine di migliaia di lavoratori immigrati. Pensare di fare delle politiche che non tengano conto che sono risorse fondamentali per l’economia è, secondo Ambrosoli, semplicemente ipocrita.
Infine abbiamo affrontato parlato di nuovo di sanità e dello scandalo del San Raffaele, di trasporti e della preoccupante ingerenza mafiosa nell’amministrazione pubblica e nell’impresa privata.
Naturalmente invito tutti a visionare l’intervista, molto ricca di spunti e riflessioni. Buona visione!